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Cronaca Dolo

Cercano casa-vacanza a Cortina e trovano una truffa, 19enne nei guai

Il giovane, con precedenti, della provincia di Torino, è stato denunciato dai carabinieri di Dolo dopo aver tentato di raggirare una sua coetanea attraverso una falsa offerta online

Voleva semplicemente passare il Capodanno in compagnia delle amiche nella "Perla delle Dolomiti". Rischiava invece di rimanere vittima di una truffa. Deve ringraziare la propria prontezza di spirito una 19enne di Dolo, che alla fine ha pure riavuto indietro i mille euro che aveva speso. La vicenda inizia poco prima di metà dicembre, quando quattro ragazze frequentanti la quinta superiore di un istituto dolese decidono di controllare sul web l'offerta di eventuali case-vacanza per Capodanno.

Finiscono quindi in un sito con alcune proposte. Chiamano subito, non vogliono perdere l'occasione. Al numero di cellulare pubblicato online risponde una voce maschile, che spiega come per una settimana il costo di affitto dell'appartamento prescelto sarebbe stato di duemila euro. "A una condizione, però - spiega la voce - dovete pagare una caparra di mille euro". Le giovani, per ora senza sospetti, abboccano. Fanno una piccola colletta e dopo qualche giorno la 19enne che poi denuncerà l'accaduto ai carabinieri si reca in banca. Parla "in diretta" con l'affittuario al cellulare, che voleva evidentemente assicurarsi che tutto andasse a buon fine.

Una volta, però, che il bonifico bancario era stato espletato, il nulla. Alle chiamate della ragazza non ha risposto più nessuno. Insospettita la giovane dopo qualche ora ha raggiunto la stazione locale dei militari dell'Arma e ha raccontato l'accaduto. Immediatamente le forze dell'ordine si sono messe in contatto con la banca, che ha bloccato in extremis il pagamento.

"Tappata" la falla, gli inquirenti hanno iniziato a indagare sulle coordinate bancarie fornite dal truffatore. Gli accertamenti durano fino a mercoledì, quando F.G., 19enne della provincia di Torino, viene denunciato per tentata truffa. Il giovane, con precedenti specifici, non aveva nemmeno tentato di dissimulare la propria identità al telefono con la sua vittima, dichiarando di chiamarsi proprio come effettivamente era registrato in anagrafe. Non sembrerebbe, al momento, che siano coinvolte altre persone nel raggiro.

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