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Cronaca San Donà di Piave

Truffatore tenta di ripulire un conto alle Poste, ma viene scoperto

A.A., 45enne di Porto Tolle, assieme a un complice era riuscito a farsi accreditare in conto 8mila euro a San Donà con documenti falsificati

Tenta una ingegnosa truffa alle Poste. Obiettivo "ripulire" un conto corrente aperto ad hoc con l'aiuto di un complice in fase di identificazione. Grazie all'occhio attento di una addetta allo sportello e anche a una certa "avidità" del malvivente, però, il raggiro è stato scoperto e per A.A., 45enne di Porto Tolle, nel Rodigino, è scattato l'arresto in attesa della prima udienza del processo, fissata per il 30 giugno. Le manette sono scattate il 22 maggio scorso, quando i militari del nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di San Donà sono intervenuti nell'ufficio postale centeale della città del Piave. L'uomo deve rispondere di truffa aggravata e continuata in concorso, falsità materiale commessa da privato in certificazioni amministrative e sostituzione di persona.

Il complice dell’arrestato, circa 20 giorni fa, si era presentato all’ufficio postale dove, esibendo una carta di identità che riportava le generalità di una persona di Lendinara cui era stata rubata l’identità ma con la sua foto, ha acceso un conto corrente sul quale non ha eseguito alcun deposito di denaro. Lo stesso individuo, dopo alcuni giorni, si è ripresentato in ufficio esibendo una falsa busta paga, con la quale ha simulato la solvibilità per richiedere un finanziamento di 8mila euro che gli sono stati concessi dopo pochi giorni. Impossibile per gli impiegati postali accorgersi della falsità dei documenti, molto ben contraffatti e tali da apparire genuini a un occhio inesperto.

Da aggiungere anche il fatto che l’uomo ha esibito una tessera sanitaria in plastica, formato carta di credito che, fatta eccezione per piccolissimi particolari, appariva autentica e coerente con tutte le generalità riportate sul documento di identità. Il denaro è rimasto nel conto corrente fino a quando, dalla mattina del 21 maggio, A.A., che ha esibito una carta di identità falsa riportante le stesse generalità dell’uomo che aveva aperto il conto corrente ma sulla quale era stata applicata la sua fotografia, ha iniziato a effettuare prelievi di denaro dal conto. Tre sono stati i prelievi, due nella giornata del 21 e uno nella mattinata del 22 maggio, per un totale di 1.800 euro. Poi, verso mezzogiorno, un ritorno nello stesso ufficio postale per prelevare altri 3mila euro. Questa volta però, l’impiegata si è insospettita avendo già visto l’uomo un paio di ore prima e, alla richiesta del prelievo, ha controllato la fotocopia della carta di identità presentata dal titolare del conto e lo specimen della firma accorgendosi che la fotografia era diversa, come pure la firma apposta sui moduli per il prelievo.

Senza che l’uomo se ne accorgesse, l’impiegata ha chiamato la centrale operativa dei carabinieri che, a sua volta, ha inviato sul posto una pattuglia del Norm in servizio di prevenzione esterna. L’uomo è stato condotto negli uffici di via Carbonera e qui sono iniziati gli accertamenti sui documenti rinvenuti, successivamente sequestrati poiché falsi. Per il 45enne inevitabili le manette. Fino all'apertura del processo del 30 giugno sarà sottoposto all'obbligo di firma. Ulteriori accertamenti sono in corso per capire se il truffatore e il complice abbiano perpetrato dei raggiri simili in altri uffici postali e istituti di credito della provincia.

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