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Giro di vite sui truffatori documentali: le analisi che inchiodano i falsificatori

Il laboratorio svolge attività di controllo, riconoscimento, identificazione visiva in collaborazione con le forze di polizia italiane ed estere

Giro di vite per i truffatori documentali, grazie all’attività del nucleo di polizia giudiziaria e sociale del servizio sicurezza urbana del Comune di Venezia, che da alcuni anni può disporre di uno dei laboratori di analisi più sofisticati d’Italia: con attrezzature all’avanguardia offre collaborazione a tutte le forze di polizia.

La strumentazione

«Il laboratorio, che collabora nella formazione del personale oltre che nel controllo documentale con le più importanti agenzie europee di Frontiera, come Frontex, e con le ambasciate, – spiega il responsabile tecnico del laboratorio, l’istruttore capo Marco Boscolo - svolge attività di formazione nel controllo documentale e nel riconoscimento delle falsificazioni e identificazione visiva. Fiore all’occhiello del laboratorio sono le strumentazioni in uso: due videocomparatori spettrali, di cui uno ad alta tecnologia in grado di effettuare analisi spettrografiche anche sugli inchiostri, steromicroscopio collegato a due piani luminosi in multifrequenza, lettori di documenti biometrici a elevata precisione. Inoltre attrezzature portatili per l'analisi forense da remoto e in scenari operativi».

Truffatori

In un anno sono state 1127 le indagini effettuate. I truffatori si presentano agli uffici dell’anagrafe con documenti d’identità falsi nella speranza di ottenere certificati di residenza, dichiarazioni di ospitalità o qualsiasi altra attestazione della pubblica amministrazione, che apra poi la strada al rilascio di altri documenti autentici, con i quali magari nascondere tracce di reato.

I controlli

Proprio martedì gli agenti hanno tratto in arresto, all’anagrafe di Mestre, un sedicente cittadino romeno per detenzione di documento di identità falso. L'arresto è avvenuto agli uffici di via Palazzo dove l’uomo, nato in Moldavia, si era presentato per perfezionare il rilascio del certificato di residenza nel Comune di Venezia. L’arrestato, dopo avere trascorso la notte in camera di sicurezza della polizia locale, è stato condotto nel primo pomeriggio davanti al giudice che ha convalidato l’arresto in quanto è stata accertata la falsità del documento esibito. L’uomo è stato dichiarato non punibile ai sensi dell’131 bis del codice penale perché era incensurato. È solo l’ultimo episodio in ordine di tempo, altre 20 posizioni sono al vaglio degli investigatori. Nel corso del 2018 l’attività di analisi in flagranza di controllo ha riguardato 694 documenti tra patenti di guida, carte d’identità, passaporti, a cui si aggiungono 433 relazioni tecniche investigative delegate. «Il servizio anagrafico del Comune di Venezia, grazie alla collaborazione con la polizia locale, spiega il commissario capo Gianni Franzoi – sta diventando sempre più impenetrabile da parte di quei soggetti che, per i più svariati interessi, cercano un accreditamento ufficiale nel territorio dello Stato in spregio alla normativa sull'immigrazione, anche intracomunitaria». È in fase di progettazione avanzata un piano per dotare gli uffici di scanner con collegamento diretto e sicuro con il laboratorio della polizia locale per consulenze "in diretta" sui documenti stranieri che vengono presentati, ed eventuale invio della pattuglia in tempo reale».

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