Indagata per truffe online una 28 enne, le vietano l'uso del computer
Il giudice ha stabilito che la ragazza, residente a Favaro, per due anni non potrà accedere a siti commerciali. Avrebbe collezionato decine di denunce
La prima misura del genere in Italia: il tribunale veneziano ha stabilito una sorveglianza speciale per una sospetta criminale della rete, accusata di aver perpetrato decine di truffe online nel corso degli anni. Ritenuta "pericolosa" se davanti a un computer connesso a internet, alla ragazza di Favaro è stato vietato di accedere ai siti web di tipo commerciale, specialmente a quelli di compravendita, per i prossimi due anni. Lo riporta la Nuova Venezia.
A controllare le mosse virtuali della 28 enne ci penserà la polizia postale, che dovrà anche verificare che la ragazza non utilizzi alcuno strumento di pagamento elettronico, in particolare le carte prepagate ricaricabili: va da sé che, nel caso in cui venisse scoperta a sgarrare, finirebbe in carcere. Alla giovane sono state imposte anche misure punitive tradizionali: le è fatto divieto di uscire di casa tra le 20 e le 7.30 e di frequentare pregiudicati, inoltre dovrà cercarsi un lavoro onesto.
Secondo gli inquirenti la ragazza si sarebbe resa responsabile di una lunga serie di truffe a partire dal 2011: su siti come ebay e kijiji metteva in vendita degli oggetti (di solito cellulari o tablet), poi, concordata la compravendita e ricevuto il pagamento mediante ricarica postepay, scompariva. Non senza lasciare "tracce virtuali", però: scoperta dalla polizia postale, in un primo momento è stata ammonita verbalmente, poi, nei giorni scorsi, è tornata dal giudice.
Alla ragazza sarebbe contestata anche una tentata truffa ai danni della Banca nazionale del Lavoro di Mestre, oltre alla contraffazione di bollettini di pagamento di Telecom. Risulterebbe inoltre intestataria di una società che ha denunciato entrate nel 2011 per 225 euro, nel 2007 per 386.
