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Cronaca

Turisti a Venezia, il 70% degli artigiani d'accordo: «Limitare gli "escursionisti"»

Lo rivela un'indagine sulla gestione dei flussi condotta da Confartigianato tra i propri associati. "Il turismo mordi e fuggi non porta introiti e abbassa la qualità dell'offerta"

Turisti a Venezia, cosa ne pensano gli artigiani? Lo hanno spiegato venerdì in una conferenza stampa, presentando i risultati di un sondaggio relativo alla gestione dei flussi in laguna, alla pressione turistica e agli introiti portati dai visitatori. A partecipare, negli ultimi 6 mesi, 306 aziende associate a Confartigianato Venezia (intervistate quelle con botteghe nel centro storico lagunare e isole) che oltre a fornire dati interessanti per una lettura approfondita del fenomeno hanno elaborato una serie di suggerimenti e consigli per una miglior strategia nella gestione dei flussi veneziani.

Cinque i quesiti presentati agli artigiani: se ritengono che la pressione turistica a Venezia sia eccessiva (ha risposto di sì il 77% degli intervistati); in quali mesi risulta più concentrata la pressione turistica (il 28,73% ha risposto agosto per il 29%, luglio per il 26, giugno per il 18); se pensano che il numero dei turisti “escursionisti” debba essere ridotto (sì per il 69%, no per il 31%); se pensano che Venezia debba avere un numero chiuso di visitatori “escursionisti" (sì per il 59%); se ritengono che l’attuale assetto del turismo abbia effetti positivi sulla propria attività (no per il 63% degli intervistati).

Gli artigiani veneziani chiedono quindi un numero chiuso per i turisti escursionisti, che, secondo Confartigianato, non portano introiti e guadagno alle loro attività. Anzi, spiegano, "si conferma il trend che il turismo di massa sia inversamente proporzionale alle attività di qualità, in quanto più la città è sovraffollata da visitatori mordi e fuggi più il settore degli acquisti si rivela di bassa o bassissima qualità. Mentre una certa tipologia di turismo facoltoso sembra sempre più allontanarsi dalla città preda del sovraffollamento turistico".

Agli artigiani è stato inoltre chiesto di esprimere un parere sugli accessi preferenziali ai pontili Actv: 124 hanno espresso parere positivo (41%), 62 parere negativo (20%) e 117 parere indifferente (39%). I suggerimenti forniti dagli intervistati sono stati raccolti e selezionati da Confartigianato Venezia con l’obiettivo di essere sottoposti al Comune.

"Per risolvere la problematica della gestione dei flussi il tempo è scaduto da tempo – ha dichiarato il segretario di Confartigianato Venezia, Gianni De Checchi - la tematiche è stata affrontata con un ritardo gigantesco e colpevole da parte delle varie amministrazioni, bisogna dar atto a questa giunta di essersi interessata al problema con coraggio ma ha scelto una strada lunga e tortuosa, auspichiamo che dopo le lunghe analisi arrivino anche delle decisioni urgenti”. “A Murano si sta riproponendo lo “schema Venezia” - ha concluso De Checchi - e sta accadendo quanto era successo una trentina d’anni fa nella città d’acqua, le attività produttive di un settore in difficoltà stanno lasciando il posto ad alberghi e attività turistiche. Occorre quindi un'urgente inversione di tendenza da parte delle amministrazioni.” 

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