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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Una turista si perde tra le calli di Venezia, la comitiva parte lo stesso

Una 30enne ucraina ha perso di vista sabato dei connazionali che l'hanno lasciata da sola. Ha riabbracciato i parenti solo il giorno seguente

Il dedalo di calli e campielli può risultare ostico anche per chi vive in terraferma. Figurarsi per chi, invece, viene a visitare Venezia dall'Ucraina. Una vacanza che sicuramente non dimenticherà una famiglia originaria dell'Est Europa, non solo per le meraviglie che hanno potuto ammirare, ma anche perché la moglie, una donna di trent'anni, a un certo punto si era persa. Senza più lasciare traccia di sé.

La famiglia (oltre alla donna, anche il marito poco più che 35enne e una figlia 13enne) facevano parte di una comitiva di connazionali alloggiata in un albergo di Jesolo che sabato assieme a una guida turistica aveva visitato Venezia. Prima dell'orario prestabilito per salire a bordo di un battello e tornare in terraferma, i visitatori avevano del tempo libero per girare senza itinerario prestabilito per la città. Al punto di ritrovo, però, la donna era sparita. Ma la guida ha deciso comunque di partire con gli altri e tornare a Jesolo. Impossibile mettersi in contatto con la malcapitata, visto che cellulare e portafoglio ce li aveva il marito.

Già alla partenza dell'imbarcazione era arrivata la segnalazione alle forze dell'ordine della scomparsa della trentenne. Ma con tutta probabilità c'è stato un fraintendimento tra la guida, che forse non parlava un inglese fluente, e l'operatore che ha raccolto l'allerta: si parlava infatti di una ventenne ucraina, senza ulteriori dettagli. Impossibile quindi capire dove fosse.

Sabato sera, poi, la comitiva è partita da Jesolo alla volta dell'Ucraina, mentre il marito il giornoo seguente ha raggiunto il commissariato di via Aquileia assieme al titolare del noto hotel in cui era alloggiato. Alla fine quindi il cerchio si è chiuso. La donna il giorno precedente avendo perso l'orientamento si era rivolta alle forze dell'ordine lagunari, ma essendo senza soldi e cellulare, con seri problemi a farsi capire, non aveva di fatto la possibilità di mettersi in contatto con la famiglia. La malcapitata ha quindi passato la notte in una struttura della Caritas, accompagnata da un suo connazionale.

L'indomani, quindi, grazie a un giro di telefonate tra la sala operativa della questura e quella dell'Arma dei carabinieri lagunari, si è riusciti a rintracciare la signora: in compagnia di un operatore della Caritas stava raggiungendo la stazione di Mestre per salire a bordo di un autobus con destinazione Kiev. Alle 11. Lì, ha trovato anche marito e figlia. Il tempo di un abbraccio e tutti sono saliti a bordo del pullman che li avrebbe riportati in patria.

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