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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Frattura del femore, Ulss 10 da record: il 73% dei pazienti viene trattato entro le 24 ore

La percentuale sale al 93% entro le 48 ore. Si tratta di numeri importanti, legati al perfezionamento del protocollo interno all'Azienda. "Premiato il grande lavoro"

A distanza di sei mesi dall’avvio del protocollo diagnostico-terapeutico per il trattamento precoce della frattura del femore, all’Ulss10 i risultati sono da record considerato che il numero di fratture di questa tipologia supera le 300 l’anno. La percentuale delle persone trattate entro le 24 ore dall’evento traumatico ha raggiunto il 73% dei casi, e quasi totale è il trattamento delle fratture del femore entro le 48 ore (standard regionale), aumentato dall'86% del 2015 al 93% allo stato attuale.

Tali esiti, destinati a crescere ulteriormente, vanno attribuiti al perfezionamento del protocollo interno che prevede la completa gestione del paziente sin dall’ingresso al pronto soccorso. Più nel dettaglio, all’arrivo al pronto soccorso il paziente viene sottoposto in sequenza a una serie di screening e interventi che prevedono: trattamento del dolore, verifica di possibili situazioni scatenanti disagio psichico (in particolare nei pazienti anziani), verifica delle condizioni cliniche generali, visite ortopedica e anestesiologica. A questo punto il paziente viene inviato direttamente in sala operatoria per il ripristino dl femore o, se le sue condizioni fisiche non acconsentono l’intervento, viene trasferito nel reparto ospedaliero.

"Questi risultati premiano il grande lavoro svolto dalle unità operative coinvolte nel protocollo operativo, la Radiologia, l’Ortopedia e l’Area Critica - spiega il direttore del dipartimento Area Critica, Fabio Toffoletto - se poi al dato degli interventi nelle 48 ore aggiungiamo che oltre due terzi dei pazienti viene operato al femore entro le 24 ore, possiamo dire di aver creato una nuova eccellenza".

"Sono numeri importanti sul fronte dell’operatività e un risultato eccezionale per quanto riguarda l’aspetto dell’umanizzazione - puntualizza il direttore generale dell’Ulss10, Carlo Bramezza - Con la gestione veloce delle fratture dell’anca si riduce infatti il periodo di ospedalizzazione per questa tipologia di interventi. I familiari e il paziente affrontano il trauma improvviso con più sollievo e lo stesso paziente, in particolare se anziano, è meno esposto a una destabilizzazione psicofisica generale perché 'risolve' più velocemente il suo problema e altrettanto velocemente può ritornare al domicilio tra l’affetto dei familiari".

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