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Cronaca

In Veneto orientale nasce la Ulss 4, l"azienda a vocazione turistica più grande d'Europa"

Alle strutture gestite dalla ex Ulss 10 si aggiungerà quella di Cavallino. Il direttore Bramezza: "Manteniamo l'assetto precedente, sperimenteremo modelli da esportare in Veneto"

Tutte le località turistiche sotto un'unica "insegna", quella che dall’1 gennaio 2017 prende il nome di Ulss 4 e sostituisce la vecchia Ulss 10. Se negli altri ambiti del Veneto la riforma sanitaria voluta dal presidente Luca Zaia ha previsto una Ulss per provincia, nel Veneto Orientale la competenza territoriale è rimasta immutata, tranne che per un particolare: "L'azienda è stata mantenuta per la sua vocazione turistica e include le località di Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, e, dal 2018, Cavallino Treporti. Ciò significa – ha detto il direttore Carlo Bramezza nella conferenza stampa di lunedì – che in questo ambito afferiranno oltre 23 milioni di presenze turistiche: d’estate diventiamo l’azienda sanitaria più grande d’Europa per numero di presenze turistiche. Quando le altre Ulss ridimensionano i servizi noi implementiamo, passando da un organico di circa 2500 dipendenti a circa 2700 per cinque mesi l’anno". Non solo: "Saremo un’azienda che sperimenterà nuovi modelli organizzativi volti al miglioramento delle attività, da esportare nel resto del Veneto”. 

La vocazione turistica della neonata Ulss 4 è dunque confermata dall’attenzione riservata nell’organizzazione dei servizi da maggio a settembre, tra i quali l’attivazione di novità assolute come le moto soccorso, l’interpretariato per le lingue straniere, la lingua dei segni, l’implementazione delle attività riabilitative dell’ospedale di Jesolo che ha iniziato ad accogliere utenti stranieri solventi in proprio, il pediatra di domenica e molto altro.A snocciolare i numeri del lavoro svolto nel 2016 è stato il direttore sanitario Maria Grazia Carraro, la quale ha spiegato come nel periodo maggio-settembre la richiesta di servizi sanitari per turisti stranieri sia aumentata del 12% e del 6,5% per i turisti italiani, garantiti inoltre 234 ricoveri a ospiti stranieri (tedeschi ed austriaci in particolare). Importante anche l’attività estiva riservata ai bambini, con 3400 visite pediatriche e 300 osservazioni brevi pediatriche. 

L’anno appena trascorso è stato segnato anche il rinnovamento delle strutture ospedaliere, ad iniziare dall’ospedale di Jesolo con lo sviluppo della attività riabilitative cardiologica e ortopedica, nuovo poliambulatorio, nuovo ingresso e nuova area del punto prelievi; all’ospedale di San Donà è il nuovo ingresso e il trasferimento del CUP in locali più ampi e confortevoli, allo stato attuale è in corso l’ampliamento dell’emodialisi. Al presidio di Portogruaro nuovi ambulatori di neurologia ed è in fase di ampliamento l’oncologia. Sono stati inoltre ben 8 i primari assunti nel 2016 per dirigere le unità operative di; ORL, Chirurgia Vascolare, Oculistica, Ostetricia e Ginecologia, Medicina , Psichiatria, Cure Primarie, e Urologia che prenderà servizio a breve, inoltre il nuovo direttore della Funzione Ospedaliera.

Sul fronte umanizzazione, oltre alle ristrutturazioni citate sono da record i risultati del protocollo per la frattura del femore che ha permesso di trattare il 73% dei pazienti entro le 24 ore e il 93% entro le 48 ore. Il 2017 brillerà per la radiologia ospedaliera di San Donà, con l’attivazione della nuova risonanza magnetica, della guardia che permetterà la refertazione nelle 24 ore e di un radiologo esperto in senologia per elevare ulteriormente la prevenzione in questo ambito, in stretta sinergia con  il dipartimento di prevenzione e strutture territoriali.Al direttore del Sociale e fella Funzione Territoriale, Mauro Filippi, l’analisi dell’attività territoriale a iniziare dall’attivazione della Centrale Operativa Territoriale che ha gestito la transazione protetta a oltre 3000 utenti tra ospedale e territorio, e per 1500 utenti la transazione protetta tra ospedale e strutture di ricovero, sgravando le famiglie di procedimenti non poco impegnativi.

Oltre alle due medicine di gruppo integrare presentate i giorni scorsi (a Portogruaro ed a San Stino di Livenza), nel 2017 apriranno altre strutture analoghe a San Donà (con 9 medici di famiglia) e a Caorle (6 medici di famiglia riuniti). Ingente inoltre l’attività domiciliare programmata nel 2016 che ha registrato oltre 1000 utenti in carico, 90 mila accessi domiciliari da parte di infermieri e 40 mila da parte di medici di medicina generale. A Portogruaro è stata attivata la nuova comunità protetta per la cura dei disturbi del comportamento alimentare permettendo di attivare il primo percorso in Italia dedicato ai minori. Non meno importante il fronte anziani: in questo ambito territoriale l’età media della popolazione è più elevata rispetto alla media regionale, nel corso del 2016 sono stati 1400 gli anziani non autosufficienti accolti nei centro servizi residenziali, si sta inoltre aumentando la ricettività nei centri diurni del Veneto orientale.

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