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Cronaca

Unesco, l'esame per Venezia è rimandato al 2019: avanti su turismo e grandi navi

La questione se mantenere o meno la laguna tra i beni patrimonio dell'umanità non sarà affrontata quest'estate. C'è tempo in più per rispondere su flussi turistici e Mose

Venezia ha un po' di tempo in più per mettersi "in riga" ed evitare il rischio di essere depennata dalla lista dei beni patrimonio dell'umanità dell'Unesco. La questione, come riportano i quotidiani locali, è stata tolta dall'ordine del giorno del World heritage committee che si riunirà in estate a Cracovia. Rimandata allo stesso periodo del 2019. L'amministrazione comunale può accogliere con soddisfazione questo rinvio, visto che la decisione arriva dopo una serie di iniziative (o di dichiarazioni di intento) decretate dalla giunta in accordo con governo e autorità portuale.

Si tratta comunque di una proroga che prevede dei punti da rispettare: in questo lasso di tempo andranno diffusi i dettagli del canale Vittorio Emanuele come alternativa al passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco, ma dovranno anche essere affrontate le questioni del turismo di massa e della conclusione (e gestione) del sistema Mose. È stata la commissione Unesco che si è occupata del caso Venezia a suggerire di concedere tempo in più al governo italiano dopo aver preso atto con apprezzamento che le istituzioni stanno collaborando per proteggere l'area: il riferimento è agli oltre 400 milioni stanziati nel patto per Venezia, ma anche alle intese sulle navi da crociera e all'impegno dell'amministrazione comunale sul controllo dei flussi turistici.

Sulle grandi navi l'Unesco chiede di conoscere tempi e modalità del progetto per l'arrivo in Marittima (che quindi prende sempre più piede rispetto ad altre possibilità) e in particolare dell'adeguamento del Vittorio Emanuele "per evitare lo scavo i nuovi canali". Sul tema del turismo resta in ballo pure la più recente proposta del Comune relativa al blocco dell'apertura di nuove attività ricettive in città, specialmente bed&breakfast: la delibera sta seguendo l'iter previsto e dovrebbe approdare in Consiglio nelle prossime settimane.

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