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Cronaca Cannaregio

Uomo in acqua alle Guglie, va in arresto cardiaco: viene rianimato in extremis

Il salvataggio verso le 19 di mercoledì a Cannaregio. Lo sventurato si trovava in canale privo di sensi, con temperature gelide: "L'abbiamo soccorso io e un tassista, che l'ha rianimato"

"Barcollava, poi a un certo punto è caduto a peso morto in acqua. Non un lamento, non un movimento. Niente". Grande preoccupazione mercoledì pomeriggio poco dopo le 18 a Cannaregio, vicino all'imbarcadero delle Guglie. Un uomo che avrebbe 53 anni, residente poco distante, all'improvviso è finito dritto nel rio, rimanendo in acqua alcuni lunghi minuti. La testa sotto. Le temperature gelide di questi giorni non aiutavano di certo: non c'era tempo da perdere. "L'uomo si trovava davanti all'Algarotti - racconta Michele Balbi Rogliani, 20 anni, uno dei due soccorritori - io mi trovavo sul versante opposto del rio e ho visto che barcollava vistosamente. Ho avuto l'impressione che avesse però perso i sensi prima di cadere in acqua, perché non c'è stato alcun lamento. Nessun movimento nemmeno istintivo. E l'acqua era decisamente gelida".

La scena intanto attira l'attenzione di diverse persone: "Io e mia madre siamo saliti a bordo della caorlina del nostro mobilificio - racconta Michele - così abbiamo attraversato il rio e ci siamo avvicinati alla persona. A quel punto è salito a bordo anche un tassista, cui il naufrago deve la vita. E' stato bravissimo". Il trio riesce quindi a issare sull'imbarcazione lo sventurato, che nel frattempo non dà alcun segno di vita. E' in arresto cardiaco: "A quel punto è stato lui, Giovanni, a iniziare il massaggio e la respirazione bocca a bocca. Sapeva come fare". La situazione è critica: sul posto intervengono per primi i vigili del fuoco, poi i sanitari del 118: serve perseveranza, perché il cuore è rimasto fermo per diverso tempo. "La rianimazione è durata mezz'ora - conclude Michele - alla fine è arrivata l'idroambulanza e l'hanno portato in ospedale. Mentre la polizia municipale cercava di ricostruire l'accaduto. Proferiva dei lamenti, quindi la situazione sembrava essere migliorata rispetto a prima. Quando era  immobile. E' stato subito merito del tassista, di Giovanni".

Poi il trasferimento del paziente a sirene spiegate al pronto soccorso del Civile, in codice rosso. Decisive le prossime ore per capire l'evoluzione del quadro clinico. Fondamentale sarà stabilire quando e perché sia sopravvenuto l'arresto cardiaco: se prima o dopo che il 53enne è finito in acqua. E' possibile, infatti, che alla base dellla caduta possa esserci stato un malore, visto che il paziente soffrirebbe di patologie cardiache. Allo stato in ogni caso è d'obbligo il condizionale, perché rimangono plausibili anche tutte le altre motivazioni: dall'improvvisa perdita di equilibrio all'incidente. Al vaglio anche il tasso di alcol nel sangue del "naufrago".

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