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Cronaca Marghera / Via C. Beccaria

Usa un telefono rubato, la polizia lo "spia" e lo cattura grazie a iCloud

Un 25enne è finito indagato per ricettazione. Lo smartphone che utilizzava era stato sottratto tempo fa ad una ragazza di Marghera di sera a Jesolo

Lunedì pomeriggio la pattuglia “Marghera 50” del commissariato di via Cosenz ha individuato e proceduto al controllo di un cittadino kossovaro di 25 anni residente a Marghera, mentre si trovava in attesa dell’autobus alla fermata di via Fratelli Bandiera nei pressi di via Ghega. Il ragazzo, che è privo di precedenti, si è meravigliato alla domanda dei poliziotti di esibire il telefono cellulare che aveva in uso. Dopo un rapido controllo, quel telefono è stato sequestrato e il ragazzo accompagnato in ufficio per essere sottoposto a indagine per il reato di ricettazione.

RUBATO - Per comprendere la attività compiuta dai poliziotti bisogna fare un passo indietro. Verso la fine della scorsa estate, a Jesolo, una ragazza di Marghera si trovava in compagnia di un’amica con cui stava trascorrendo la serata. Al momento di riprendere la sua auto ha trovato l’amara sorpresa: qualcuno l'aveva aperta, danneggiandola, e dal portabagagli aveva rubato la sua borsa, all’interno della quale era custodito il suo smartphone. La giovane ha sporto denuncia al commissariato di Marghera e, sulla base delle sue credenziali elettroniche, il settore investigativo ha attivato la procedura per il rintraccio del telefono rubato tramite il portale iCloud, che offre la localizzazione del telefono con un’approssimazione di poche decine di metri.

RINTRACCIATO - Gli investigatori hanno atteso il momento più opportuno per individuare chi lo avesse in uso. Bisognava attendere che l’utilizzatore “uscisse allo scoperto”, ossia si trovasse in zone aperte e lontano da contesti affollati o zone densamente abitative. E così è stato: il ragazzo che aveva l'apparecchio è stato rintracciato mentre si trovava lungo una via isolata. Così è stato facile intercettarlo e indagarlo per ricettazione. Lui ha dichiarato di averlo trovato su un autobus e di essersene appropriato.

CONTROLLATO - In ogni caso era solo questione di tempo, perché il ragazzo sarebbe stato individuato comunque: utilizzando la fotocamera del telefono rubato non sapeva che tutte le foto da lui scattate venivano automaticamente salvate sul portale, a cui i poliziotti avevano accesso. Aveva fotografato la sua ragazza, si erano fotografati assieme con un autoscatto più volte, avevano immortalato anche un loro momento insieme in un bar di un noto centro commerciale di Mestre. Soprattutto era evidente che dimorassero insieme in una laterale di via Beccaria a Marghera, dove il telefono si trovava spesso, soprattutto in orari serali e notturni. Insomma, a loro insaputa, sono stati seguiti costantemente, e il fatto che il 25enne non sia stato intercettato prima è dipeso solo dalla sua essere incensurato. Il telefono recuperato sarà restituito alla legittima proprietaria appena l'autorità giudiziaria ne disporrà il dissequestro.

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