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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Portogruaro

L'attività delle unità assistenziali a domicilio e nelle case di riposo del Veneto orientale

Le Usca si muovono nel territorio per monitorare i pazienti contagiati che non necessitano di ricovero. Un riepilogo per quanto riguarda l'Ulss 4

Continua il lavoro delle cosiddette Usca, le unità speciali di continuità assistenziale che, nell'area del Veneto orientale (competenza della Ulss 4), sono state attivate il 3 aprile a Portogruaro e Jesolo: da allora hanno eseguito 145 interventi, di cui 82 a pazienti anziani posti in isolamento domiciliare fiduciario e 63 nelle case di riposo.

Si tratta, ricorda il direttore dell'Ulss 4 Carlo Bramezza, di unità che prendono in carico direttamente il paziente contagiato, «operano in affiancamento ai medici di medicina generale e ai servizi di continuità assistenziale e gestiscono l’assistenza a domicilio di persone covid-positive che non necessitano di ricovero ospedaliero, compresa la somministrazione di farmaci». Bramezza aggiunge: «Il personale delle due unità speciali ha svolto un ottimo lavoro, supportando i medici di famiglia e consentendo loro di garantire ancora meglio l’attività ordinaria: è un modello che funziona e che a breve verrà attivato pure a San Donà di Piave e a Caorle». 

Le Usca sono composte da medico e infermiere, operano 7 giorni su 7 dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e sono attivate dai medici di medicina generale, con cui operano in stretta sinergia. Il medico dell’Usca, in base al quadro clinico, può inoltre disporre la permanenza al domicilio della persona con supporto terapeutico, oppure il ricovero ospedaliero in caso di necessità di ulteriori approfondimenti diagnostici con attivazione del 118.

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