La Finanza in Comune a San Donà, in esame la vendita della biblioteca
Un'asta troppo vantaggiosa per un immobile di pregio in pieno centro, dopo i numerosi esposti la Corte dei Conti vuole vederci chiaro
Ennesima irruzione delle forze dell'ordine negli uffici del Comune di San Donà, questa volta è toccato però alla Guardia di finanza. Come riporta la Nuova Venezia, infatti, le Fiamme Gialle sono entrate in municipio per effettuare dei controlli urgenti, ma questa volta a venire messa in discussione non è l'assunzione di un noto pregiudicato (inchiesta che aveva già portato i carabinieri negli archivi dell'amministrazione), ma la cessione dell'ex biblioteca di via Risorgimento.
TROPPO CONVENIENTE – Il palazzo comunale era rimasto chiuso per anni dopo che la biblioteca era stata trasferita nel centro culturale Leonardo da Vinci, e così l'amministrazione cittadina aveva deciso di vendere tutto per ottenere liquidità da reinvestire in opere pubbliche. Era l'anno del passaggio dalla giunta Pd di Vasco Magnolato a quella leghista di Francesca Zaccariotto, e a partecipare all'asta indetta dal Comune fu anche lo stesso vicesindaco di allora, l'imprenditore Flavio Mucelli. Non alla prima, però: la prima gara pubblica non vide infatti alcuna offerta, il prezzo dell'immobile venne giudicato troppo alto e la proprietà restò al Comune, che quindi lanciò un secondo bando, questa volta al prezzo simbolico di 200mila euro, e fu allora che Mucelli si aggiudicò il palazzo. Ma il fatto che un'immobile di pregio, in pieno centro storico, venisse svenduto a circa mille euro al metro quadro aveva fatto storcere il naso a molte persone, ed ecco quindi arrivare una pioggia di esposti e segnalazioni alla Corte dei Conti, che nei giorni scorsi ha deciso di vederci chiaro attraverso gli occhi dei militari della Finanza. L'ex biblioteca, intanto, resta con le porte sbarrate.