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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Contro le code selvagge in laguna Vela schiera i venditori a terra

Borsa in spalla e caccia ai turisti nei punti più frequentati. I dipendenti si prendono una commissione del 10%. Per loro introiti tra 300 e 500 euro

Il caos del weekend lungo che si è vissuto agli imbarcaderi principali e sui vaporetti ha portato con sé anche una novità: per tentare di diminuire i disagi e di fornire un servizio veloce, infatti, come riporta il Gazzettino, Vela grazie a un accordo con i sindacati Cgil, Cisl e Uil ha iniziato a sguinzagliare dei venditori di biglietti a terra. Borsa a tracolla e tagliandi pronti per essere ceduti ai turisti che si trovano in fila, alzano lo sguardo e si chiedono quando mai potranno salire a bordo di un battello.

Si tratta di un nuovo sistema messo in campo da Vela per cercare di aumentare i ricavi e accorciare le attese. Con tanto di commissione del 10% sull'importo dei ticket venduti per i dipendenti dell'azienda. Un sistema che non va giù ai marinai Actv, che godono dello stesso aggio ma che certo con i vaporetti stipati vendono molto meno. Secondo i rappresentanti di Usb Lavoro Privato questa dovrebbe essere l'ultima soluzione possibile. L'ultima spiaggia. Loro quindi chiedono invece la predisposizione di nuove biglietterie per migliorare il servizio. Gran parte dei mal di pancia di coloro che lavorano nel settore, però, sono derivanti dagli introiti che i dipendenti di Vela potrebbero mettersi in tasca. Dai 300, come afferma l'azienda, ai 500 euro, come narrano le voci di corridoio.

Di certo in giorni di pienone e di code agli imbarcaderi in quattro ore di lavoro se ne possono staccare molti. Il segretario della Filt-Cgil, Walter Novembrini, sul quotidiano spiega che si tratta di un accordo temporaneo. Un tentativo di far aumentare le vendite.

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