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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Aziende venete, Unioncamere: "Il ritardo digitale frena la ripresa"

Nel 2015 Pil +1,1%, bene export (+5,4%), investimenti in crescita (+1,2%). Zilio: "Per accelerare servono dosi massicce di innovazione e di e-business"

Un’economia che cerca di rilanciarsi ma che sconta ancora un ritardo digitale sulla via della reale ripresa. Lo scenario è stato tracciato martedì mattina al padiglione Aquae di Expo Venice 2015 durante la presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal centro studi Unioncamere del Veneto, giunto alla 48esima edizione. A fare gli onori di casa Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto, mentre il rapporto è stato illustrato da Serafino Pitingaro, responsabile Area Studi e Ricerche Unioncamere del Veneto. È al digitale che quest'anno la relazione ha dedicato un focus di approfondimento.

«Esiste un nesso molto stretto tra sviluppo delle competenze digitali e performance aziendali. Oggi le imprese attive sulla rete hanno una propensione ad assumere nuovi lavoratori pari al doppio di quelle non attive e, quando utilizzano professionalità legate alla crescita dell’economia digitale, vedono un incremento della produttività, un aumento del fatturato e una più diffusa presenza sui mercati internazionali – ha sottolineato Zilio –. Servono quindi dosi massicce di innovazione e di e-business. Se saremo davvero in grado di cogliere le opportunità della rete e coniugarle con il design e la creatività che rendono unici i manufatti del "prodotto in Italia" nel mondo, per il Veneto e per l’intero Paese la strada della crescita potrebbe essere spianata».

Secondo le previsioni nel 2015 il Pil del Veneto tornerà ad avere una variazione positiva pari al +1,1% che dovrebbe consolidarsi nel corso del biennio 2016-2017 (+1,8% la crescita media). Tale prospettiva collocherà di nuovo il Veneto tra le regioni traino all’economia italiana (in linea col Nord Est ma leggermente alle spalle della Lombardia, che avrà un +1,3%). Saranno ancora le esportazioni la principale leva di sviluppo con un andamento più dinamico rispetto alle già buone previsioni italiane: l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%. I consumi delle famiglie in Veneto nel 2015 dovrebbero crescere del +1,7% grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano.

RITARDO DIGITALE. Il Veneto mostra discrete performance digitali. Nella graduatoria delle regioni italiane, è decimo per livello di digitalizzazione dei cittadini; ottavo per quanto riguarda le imprese; sesto per le amministrazioni locali. Tuttavia il Veneto sta scontando un ritardo tutto italiano che sta penalizzando il sistema regionale proprio nel momento in cui serve rafforzare l’alleanza tra saper fare tipico del settore manifatturiero e quel sapere terziario e digitale che tanti giovani possiedono. Il digitale è uno dei principali fattori di accelerazione per la crescita economica. Ma prima di tutto è necessario accrescere la cultura digitale delle imprese, specialmente quelle di micro e piccole dimensioni che non riescono ancora a cogliere appieno le opportunità offerte da internet. In Veneto il 98,5% delle imprese utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%) e solo il 7,8% delle imprese vende online (8,2%). Emerge anche un profonda frattura generazionale del sistema produttivo. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre imprese sono in ritardo.

L’adozione dell’Agenda Digitale del Veneto potrebbe contribuire a colmare il divario digitale, infrastrutturale e culturale di imprese e cittadini. Solo sposando la rivoluzione digitale il Veneto potrà assicurarsi crescita economica e aumento dell’occupazione, nella consapevolezza che la rete e le sue diverse applicazioni possono essere il vantaggio e l’opportunità per l’intero sistema economico regionale.

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