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Cronaca

Venexodus, un grande corteo per chiedere di fermare lo spopolamento di Venezia

Iniziativa di Venessia.com con altre 15 associazioni cittadine. Partenza alle 11.30 in campo San Bartolomeo, dove il "contabitanti" è sceso sotto quota 55mila. Ci sono pure gli assessori

Sabato mattina a Venezia è in scena #venexodus, manifestazione per denunciare lo spopolamento della città e chiedere interventi per fermare l'"esodo" e difendere il diritto di vivere in città. L'iniziativa è stata decisa dopo che, nelle scorse settimane, si è registrato il dato più basso di sempre sui residenti in città, scesi sotto quota 55mila. Il corteo è nutrito e ne fanno parte, tra gli altri, assessori e consiglieri del Comune: anche loro "insieme a residenti e associazioni - si legge in un tweet - per lanciare un appello alla sopravvivenza della città". Inizio alle 11.30 in campo San Bartolomeo di fronte al "contabitanti", lo strumento che da anni indica lo spopolamento della città; dopodiché il "serpentone" si è mosso tra le calli in direzione di Ca' Farsetti, sede del municipio: sul ponte di Rialto è stato affisso un grande striscione riportante semplicemente la scritta "Venexodus".

Venexodus, corteo contro lo spopolamento

Il corteo (sottotitolo: "Togliamo il disturbo?") è organizzato a distanza di sette anni da un'altra iniziativa che aveva portato all'attenzione del mondo la morìa di residenti, scesi all'epoca a 60mila. È promosso dal social forum "Venessia.com" e ha avuto l'adesione di una quindicina di associazioni e realtà cittadine: Generazione 90, Masegni & Nizioleti, Awakening, Garanzia Civica, Giovani Veneziani, Ambiente Venezia, Venezia Cambia, comitato No Grandi Navi, circolo Manin Tommaseo, assemblea sociale per la casa, Murano Viva, movimento per l'autonomia di Mestre, Gruppo 25 Aprile, Ultimi Veri Veneziani e Biri Biri.

Gli organizzatori avevano invitato i partecipanti a presentarsi con la valigia in mano, simulando la partenza da Venezia. Spazio anche a una rappresentazione goliardica: la partenza in gondola di una persona mascherata da doge, che abbandona Venezia bagagli al seguito. Secondo i promotori, il traguardo dei 55mila è stato raggiunto il 7 novembre (54.927, dati rilevati da Venessia.com sulla base dell'anagrafe del Comune). La manifestazione, preceduta giovedì da un'assemblea in campo San Leonardo e da altri due eventi a sorpresa, è stata presentata mercoledì scorso da Matteo Secchi, di Venessia.com, e dai rappresentanti delle altre associazioni.

"Sono contento - ha commentato Secchi - di vedere tanti veneziani che si battono per difendere la città. Alla manifestazione abbiamo affiancato una nostra analisi e una serie di proposte, per dare a chi comanda dei suggerimenti sulle misure per contrastare il fenomeno dell'esodo, che devono essere prese, perché siamo arrivati a un punto in cui non si può più andare avanti. Una città senza abitanti non esiste: se nel 2010 siamo diventati una sorta di Disneyland, adesso ci stiamo avviando a una nuova trasformazione. Venezia sta diventando come Pompei: un bel monumento di pietra con nessuno dentro. Di misure possibili ce ne sono quante se ne vuole: quel che manca è la volontà di affrontare il problema, perché il fenomeno dell'esodo si può bloccare anche domani".

Luciana Colle, vicesindaco di Venezia presente alla manifestazione, commenta spiegando di accogliere con favore le iniziative di questo genere: "Vogliamo far rimanere la gioventù a Venezia - spiega - Tutte le proposte sono ben viste. Per far restare la residenzialità c’è bisogno prima di tutto di lavoro, ma il problema sono le normative regionali e nazionali. Punteremo su questo".

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