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Cronaca

Gli striscioni colorati invadono Venezia: 300 teli sventolano contro i problemi della città

Sabato sono spuntati centinaia di striscioni tra le calli. Iniziativa per mostrare come Venezia sia un luogo di residenza oltre che di turismo. Solidarietà da tutto il mondo

Decine e decine di striscioni sono comparsi nella serata di venerdì in città, ma anche in svariate città del mondo, pure dal Brasile. Si tratta del flash mob collettivo organizzato da una galassia di associazioni, tra cui il Gruppo 25 Aprile, FAI e Italia Nostra, per mostrare come a Venezia non ci sono solo turisti, ma anche migliaia di residenti che ogni giorno si svegliano, vivono e "respirano" la città.

I teli esposti, coloratissimi ed affissi su moltissime finestre veneziane, con la scritta “Venezia è il mio futuro” ricordano quelli che sono i problemi maggiori della città: il moto ondoso, l'invasione del turismo, il commercio abusivo dilagante, la crisi della residenzialità e dei mestieri, il trasferimento in terraferma di basilari servizi al cittadino. Ma vogliono anche essere una risposta alle parole del sindaco Brugnaro, che alcuni giorni fa aveva dichiarato che il futuro della città è Mestre e la terraferma, condannando di fatto Venezia alla monocultura turistica.

“Con questa manifestazione – commenta il portavoce del Gruppo 25 Aprile, Marco Gasparinetti – abbiamo voluto dare, ad un anno giusto dall'insediamento della Giunta Brugnaro, un forte segnale al sindaco e al Governo che Venezia è viva e che i suoi abitanti sono pronti anche a proteste eclatanti per dimostrarlo. Con noi oggi hanno manifestato contemporaneamente amici che abitano a Parigi, Roma, Varsavia, in Svizzera, in Brasile, tutti a testimoniare, con l'esposizione di un lenzuolo o di un telo, che non si può sacrificare la città al turismo di massa e relegare i suoi abitanti in una sorta di riserva indiana o costringerli a trasferirsi in terraferma”.

Flashmob "Il mio futuro è Venezia"

I cittadini amano il capoluogo veneto, al punto tale da fare anche scelte di vita difficili pur di poter continuare a stare a diretto contatto con la città più bella del mondo. "Residenti Resistenti", è uno degli slogan, oltre che quel "Venezia è il mio futuro", scritto anche in inglese affinché il concetto arrivi proprio a tutti, che racchiude in sé non solo l'affetto per il capoluogo lagunare, ma anche una "missione": non abdicare al turismo di massa. Perché Venezia deve rimanere città viva.

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