"Venezia faro del Mediterraneo, qui conferenza su sicurezza e pace"
Lo ha dichiarato Gabriella Battaini-Dragoni, vicesegretario del Consiglio d'Europa: "Riferirò a Strasburgo la volontà del sindaco Luigi Brugnaro"
"A Venezia riconosciamo sempre più un ruolo privilegiato di faro sul Mediterraneo, per la volontà di sostenere i Paesi di vicinato ad entrare sempre più nel nostro spazio giuridico e ratificare le nostre convenzioni". Lo ha dichiarato Gabriella Battaini-Dragoni, vicesegretario del Consiglio d'Europa, in occasione della conferenza stampa nell'ufficio di Venezia del Consiglio stesso.
"Questo ufficio - ha proseguito - è un punto da cui si irradiano informazioni e opinioni che ci riavvicinano ai Paesi di vicinato, visto che, dopo il 2011, si sta pensando a uno spazio giuridico europeo che vada oltre, e che ha già visto le adesioni di Tunisia, Marocco e Giordania, e c'è la volontà di continuare ad operare in un momento in cui si manifesta una nuova frattura tra la nostra civiltà e una civiltà diversa, a poche centinaia di chilometri di distanza".
Tra gli altri obiettivi sottolineati dal vicesegretario, l'attività di formazione avanzata sui temi dei diritti dell'uomo, della democrazia e dello Stato di diritto per il Sud del Mediterraneo, e il tema culturale. "Il messaggio lanciato dal sindaco Luigi Brugnaro in occasione dei funerali di Valeria Solesin - ha detto - sottolineando la tradizione di apertura, interculturalità e volontà di dialogo di questa città è stato molto importante ed è stato sentito anche lontano da Venezia e anche noi, come Consiglio d'Europa, ci riconosciamo in questa volontà di apertura". Battaini-Dragoni ha quindi annunciato che riferirà a Strasburgo sulla volontà, lanciata dal primo cittadino lagunare, di organizzare a Venezia un vertice sulla sicurezza nel Mediterraneo.
Un'ultima riflessione è stata rivolta al 65esimo anniversario della Convenzione dei diritti dell'uomo ("è importante dire sì alla sicurezza, ma contemporaneamente anche ai diritti") e ai temi dei migranti e dei rifugiati ("non dobbiamo arrivare ai livelli di abbandono e violenza fisica nei confronti dei rifugiati che si stanno verificando in certi Paesi"). "Venezia - ha concluso - può diventare il luogo in cui queste tematiche possono essere discusse, portando a parlarne anche al di fuori di essa".
