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Cronaca San Marco / Piazza San Marco

Il "gabbiotto" sarà coperto, ecco la soluzione del sindaco Orsoni

Dopo la bufera scoppiata per il posizionamento del "Venezia official store" sotto il campanile il Comune cerca di aggiustare il tiro

La tempesta sopra piazza San Marco non si placa. La pioggia di proteste e critiche contro il Comune per il posizionamento del “Venezia official store” sotto il campanile continua, e sta portando la giunta a riconsiderare le sue posizioni. Dopo le accuse di concorrenza sleale piovute dalle associazioni dei commercianti e la rabbia dei cittadini, che tra ironia e indignazione hanno affollato il web di pesanti critiche alla struttura, per il caso del “gabbiotto” ora si muove la direzione regionale per i Beni culturali.

UN VESTITO DIVERSO – Lo stand Ve.la in plexiglass e alluminio spuntato sotto al “paron de casa” potrebbe infatti a breve “rifarsi il look” per adeguarsi meglio alla piazza. Come scrivono i quotidiani locali, questa potrebbe essere infatti la soluzione voluta dal sindaco dopo le tante voci di protesta che si sono levate contro il negozio temporaneo che la sua stessa giunta ha approvato a metà aprile. L'ipotesi è quella di coprire la struttura squadrata e antiestetica, addolcendone la linea e cercando di integrarla maggiormente con il “salotto buono” del centro storico, ma non solo: Giorgio Orsoni ha anche parlato di un severo controllo sugli articoli venduti, che dovranno essere consoni alla posizione di prestigio in cui si trova il nuovo “official store”. Qualche consigliere comunale ha commentato che a due passi, sempre in piazza, gli ambulanti vendono articoli made in China e grembiuli da cucina osé, ma è anche vero che i venditori dei “banchetti” non portano il marchio del Comune. In ogni caso la direzione regionale per i beni culturali intende investigare sull'iter di autorizzazioni e delibere che hanno portato al posizionamento del “gabbiotto” ai piedi del campanile, in apparente contrasto con la direttiva Ornaghi che impone regole molto rigide alla presenza di bancarelle e simili in aree di regio urbano. La normativa era stata aggirata in virtù della temporaneità dell' “official store”, ma la scusa potrebbe non essere sufficiente.

DA SAN MARCO A RIALTO – Intanto il primo cittadino di Venezia coglie la palla al balzo e si interroga anche sulla questione dei “banchetti” ambulanti presenti nel centro storico. Tra campi e calli Venezia vanta il primato di essere la città italiana con il maggior numero di bancarelle, ma spesso gli stand non risultano conformi a quanto previsto dalle normative. Orsoni a riguardo mette subito le mani avanti e sottolinea come l'intenzione non sia quella di eliminare i commercianti, che a suo parere svolgono un importante servizio per i turisti che visitano la Laguna, quanto piuttosto quella di mettere le cose in ordine. L'idea che sembra piacere di più al sindaco è quella di portare a Rialto, il luogo più critico da questo punto di vista, il modello fiorentino di Ponte Vecchio: banchetti tutti uguali, con colori definiti e tende ordinate, trasformando quindi il caos sul ponte in una struttura ordinata. Per farlo servono gli interventi degli assessorati ai Lavori pubblici e al Commercio, che sono già all'opera al riguardo. Anche l'amministrazione Cacciari in passato aveva tentato qualcosa di simile, riuscendo ad ottenere risultati solo in campo San Giacometto, dopo ricorsi al Tar e al consiglio di stato.

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