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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Giudecca

Visita al carcere della Giudecca, Pellicani incontra Cacco e Lazzarini

L'onorevole del Pd in visita alla casa di reclusione femminile di Venezia venerdì, in occasione della festa della donna. La tabaccaia veneziana: «Sono qui per colpa del mio uomo»

In visita al carcere femminile della Giudecca, in occasione della festa della donna, l'onorevole del Pd Nicola Pellicani ha incontrato venerdì Susanna Lazzarini, condannata a 30 anni per l'omicidio di Lidia Taffi Pamio, e Manuela Cacco, che dovrà scontare 16 anni, in primo grado, per l'omicidio di Isabella Noventa. «Ho scelto una data simbolica come quella dell'8 marzo - ha scritto il parlamentare - non per fare retorica, ma per porre l'attenzione su una realtà troppo spesso dimenticata».

Lazzarini e Cacco

«Entrambe - ha raccontato Pellicani - hanno avuto modo di dirmi che si trovano bene in carcere, con il personale e le altre detenute. La Lazzarini ha evidenziato la fatica a coprire i costi dei debiti lasciati fuori. Lavora in cucina, vorrebbe avere più prodotti per poter accontentare le esigenze delle detenute, ma non è sempre possibile. Manuela Cacco ha raccontato di aver avuto un'esperienza molto negativa nel carcere di Verona, mentre si trova bene alla Giudecca, dove pur avendo un'invalidità, frequenta corsi di estetista e di maschere. Ha comunicato molto disagio per non essersi abituata a vivere all'interno di un ambiente carcerario: “Purtroppo sono qui per colpa del mio uomo, ma sento la mancanza della libertà e della mia famiglia”».

I lavori

Alle detenute e ai loro bambini sono state donate dall'onorevole cento confezioni di dolci per festeggiare la giornata. Ma resta il fatto, scrive Pellicani, «che sono urgenti interventi di ristrutturazione per espandere le attività del carcere con nuovi laboratori. Serve poi un sistema di videosorveglianza, di cui la struttura non è dotata. Del resto si tratta di carenze emerse anche nella recente ispezione di una Commissione incaricata dal ministero della Giustizia. Ci sono in servizio circa 100 agenti, che però hanno a disposizione scarsi spazi di alloggio, nella caserma all'interno del carcere sono addirittura in cinque per stanza. C'è la necessità che la città si mobiliti per recuperare una trentina di alloggi per il personale in servizio».

I figli delle detenute

Anche l'Icam, Istituto a Custodia Attenuata Madri, della Giudecca, «nonostante assomigli più a un asilo che a una prigione - continua Pellicani -rappresenta pur sempre una limitazione della libertà per i bambini. Sarebbe necessario un altro istituto previsto dalla legge del 2011, quello della case famiglia protette per tutelare non solo un diritto sacrosanto delle donne, quello alla maternità, ma soprattutto per fare in modo che i bambini non si trovino a scontare pene per colpe che non sono loro. Bisogna creare subito un Osservatorio per monitorare i percorsi educativi e formativi di questi piccoli».

Sissy

L'onorevole ha poi ricordato la vicenda dell'agente di polizia penitenziaria Maria Teresa “Sissy” Trovato Mazza, deceduta lo scorso 12 gennaio in seguito a due anni di coma, dopo essere stata raggiunta da un colpo di pistola nel 2016. «Su questo caso va fatta la massima chiarezza, siamo in attesa degli esiti delle perizie di parte. Il carcere della Giudecca è una delle uniche tre strutture in Italia esclusivamente femminili, ed è l'unica casa di reclusione del Triveneto, destinata cioè a ospitare condannate con pene lunghe. Ho portato all'attenzione del Parlamento i principali problemi della mia città e il carcere rappresenta certamente una delle priorità. Presenterò un'interrogazione urgente al ministro della Giustizia».

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