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Cronaca Dolo

Tornado, arriva lo stato di calamità Renzi in Riviera tra pochi giorni

Il premier ha annunciato al sindaco di Dolo Polo la sua presenza sui luoghi del disastro. Dal Consiglio dei ministri solo due milioni di euro

A più di una settimana di distanza finalmente arriva la dichiarazione dello stato di emergenza per i territori colpiti dal devastante tornado. Una notizia anticipata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi direttamente al telefono al sindaco di Dolo Alberto Polo. Si tratta di un passaggio burocratico fondamentale, perché solo in questo modo potranno essere attinte le risorse dal fondo nazionale della protezione civile (dovrebbe trattarsi di due milioni di euro, bruscolini in ogni caso) e potrà avviarsi anche l'iter che dovrebbe portare ai risarcimenti. Un mattone fondamentale dunque per dare il "la" alla ricostruzione di Cazzago di Pianiga, di Dolo e delle zone di Mira colpite. La strada però è ancora lunga, visto che serve una iniziativa parlamentare per garantire che i soldi che saranno messi a disposizione da Roma in un secondo momento potranno essere utilizzati anche per i privati, visto che il 95% dei danni in Riviera hanno colpito proprio cittadini e imprese. Non il patrimonio pubblico.

Ad annunciare la dichiarazione dello stato di emergenza, al termine del Consiglio dei ministri di venerdì mattina, il sottosegretario all'Ambiente Barbara Degani, secondo cui si tratta di "un primo e importante passo per dare concreta risposta alle popolazioni colpite e avviare tempestivamente gli interventi necessari a ripristinare la normalità. E' una risposta quella nostra che va nella direzione che i sindaci mi avevano rappresentato durante il sopralluogo di qualche giorno fa, e dimostra che alle parole facciamo seguire velocemente i fatti. Tornata sul luogo del disastro - conclude Degani- dopo una settimana, sono rimasta colpita dall'operosità veneta e dalla grande forza che tutti hanno messo in campo per iniziare ricostruire le case e cercare di rendere operative prima possibile anche le aziende".

Chi non ha ancora visto con i propri occhi cosa ha combinato il tornado è proprio il capo del Governo, Matteo Renzi, che però al sindaco di Dolo ha dichiarato che la prossima settimana visiterà i luoghi colpiti dal disastro. Una presenza chiesta con forza da residenti e istituzioni. Naturalmente, ma era una misura data per scontata, per i Comuni di Pianiga, Dolo e Mira è stato sbloccato il patto di stabilità. In modo da poter utilizzare le risorse "parcheggiate" per non uscire dai parametri di bilancio per la ricostruzione. Si tratta di soldi che già sono in cassa. "Siamo molto soddisfatti - commenta il sindaco Alberto Polo - Il premier ha raccolto le richieste fatta immediatamente dopo il tornado dell’8 luglio. La ricostruzione delle nostre città necessitava di una misura straordinaria. Questa misura, grazie all’attenzione del presidente Renzi, è arrivata. Lo sblocco del patto di stabilità ci consentirà di investire una significativa parte del nostro avanzo di amministrazione e di sostenere realmente i nostri cittadini e le nostre imprese così duramente colpite. Il premier mi ha assicurato che sta programmando per la prossima settimana una visita a Dolo e sui luoghi del disastro per manifestare in prima persona la vicinanza del governo ai nostri concittadini". 

"Con l’immediata approvazione dello stato di emergenza per i comuni veneti da parte del Consiglio dei ministri di oggi, abbiamo assolto al primo impegno assunto con i sindaci di Dolo, Pianiga e Mira, nell’incontro di martedì scorso - ha dichiarato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta - E’ solo un primo passo che testimonia l’interessamento del Governo verso le popolazioni colpite dal grave evento. I veneti non sono soli e non lo saranno! Ora dobbiamo dare corso, con solidarietà istituzionale, agli altri impegni che consentano un rapida e completa ricostruzione".
 

CIAMBETTI POLEMICO - "Apprendo con costernazione che davanti alla tragedia conseguente all'ondata di maltempo che ha investito l'8 luglio scorso la Riviera del Brenta - con un tornado di scala 4 su 5 - e l'ambito di Cortina d'Ampezzo, il Governo italiano avrebbe stanziato la somma di due milioni di euro. Questi pochi denari sono la somma che Matteo Renzi ha stanziato per fronteggiare un'emergenza che a tutt'oggi riguarda centinaia di famiglie, attività economiche, strutture pubbliche, rete viaria. Se questa cifra sarà confermata, credo ci si trovi di fronte ad una decisione vergognosa che ha il sapore di una elemosina": lo ha detto Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto apprendendo da fonti attendibili l'ammontare del finanziamento previsto per far fronte al tornado che ha colpito il Veneto lo scorso 8 luglio.

"La devastazione data da questa calamità naturale imprevedibile è stata simile a quella di un sisma distruttivo", ha proseguito Ciambetti. "E quindi davanti a un fenomeno anomalo di tale portata, il più devastante di questo tipo nella storia italiana, ci si sarebbe attesi anche da parte del Governo maggiore attenzione come richiesto e auspicato non solo dalle autorità pubbliche e dalle istituzioni locali, ma anche da esponenti del mondo produttivo, dalle forze sociali e dallo stesso patriarca di Venezia".

"Purtroppo dobbiamo registrare - ha commentato il Presidente del Consiglio Regionale - che il finanziamento stabilito dal governo è inferiore ai primi fondi già messi a disposizione dalla Regione e inferiore alla variazione di Bilancio che verrà presentata lunedì prossimo in Consiglio regionale per tre milioni di euro. Conosco bene le difficoltà del bilancio pubblico, ma indigna l'esiguità della somma stanziata, che copre circa il 2% per cento dell'intero danno stimato, davanti ad una Regione che contribuisce annualmente al bilancio pubblico con un residuo fiscale di 20 miliardi. La sproporzione è evidente, scandalosa, e acuisce l'ingiustizia dell'impossibilità di immettere capitali freschi da parte degli enti pubblici locali, che pure ne avrebbero la possibilità, bloccati dalle norme di stabilità e dai vincoli di spesa stabiliti dal legislatore. Inoltre a quanto si apprende la cifra stanziata, pochissima cosa davanti ai problemi veri della cittadinanza, potrà essere utilizzata solo per interventi su strutture pubbliche, quando i danni hanno investito in prevalenza privati, attività economiche e produttive, architetture vincolate per il loro pregio e valore culturale".

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