"E se ci fosse stato un bambino? E se dietro di me fosse passata un'auto?". Sono le domande che si pone un 33enne del Miranese che martedì mattina, mentre si trovava in sella alla sua bici da corsa, è caduto a terra a Mirano a causa di una voragine sull'asfalto che di punto in bianco si è aperta per strada: "Mi trovavo in via Cesare Battisti, all'altezza dell'intersezione con via Belvedere - racconta - subito dopo una curva si è aperta una buca del diametro di una cinquantina di centimetri e profonda una ventina. Ci sono finito sopra con entrambe le ruote, poi ho perso l'equilibrio e sono rovinato sull'asfalto. Per fortuna dietro di me avevo mia moglie in auto che doveva andare in centro e si è fermata subito".

Il ciclista, un quarto d'ora prima delle 10, è stato quindi portato al pronto soccorso, da dove è stato dimesso con una prognosi di 6 giorni. Con il collare e diversi cerotti a lenire le abrasioni riportate nell'impatto con il suolo: "Sono pieno di dolori, ma passeranno - spiega - ciò che mi fa specie è che se al posto mio ci fosse stato un bambino sarebbe potuta finire molto peggio. Sono stato fortunato. I tecnici del Comune sono intervenuti dopo pochi minuti. Qualcuno li aveva già avvertiti della voragine prima che io arrivassi. Davanti ai miei occhi il tecnico ha battuto sull'asfalto prima col piede e poi con un martello ed è ceduto tutto. La voragine è diventata profonda un metro e mezzo. Insomma, non c'era più nulla sotto". 

L'area, secondo il racconto del ferito, è stata messa in sicurezza: "Pare che sotto ci fosse una condotta fognaria - sottolinea - ora mi informerò per chiedere un risarcimento, anche perché, oltre ai traumi che ho riportato, la bicicletta è stata pesantemente danneggiata. Quello che più mi preme, però, è segnalare che una voragine del genere è veramente troppo pericolossa. Poteva finire molto male".