rotate-mobile
Cronaca

Workshop Visualizing Venice: hi-tech e linguaggi multimediali in laguna

Presentato il progetto di Iuav e Duke University che, in collaborazione con VIU, approfondisce le potenzialità delle nuove tecnologie nel sistema di approvvigionamento idrico veneziano

Questo pomeriggio, alla VIU (Venice International University), sull’Isola di San Servolo, è stato presentato alla stampa il workshop "Visualizing Venice - Le acque di Venezia: la visualizzazione del sistema di approvvigionamento idrico", un progetto firmato Iuav e Duke University, in collaborazione con la VIU (quest'ultima ha fornito tutto il supporto tecnologico e organizzativo al progetto).

A fare gli onori di casa c’erano l’ambasciatore Umberto Vattani, presidente VIU, la professoressa Agar Brugiavini, direttore VIU, i responsabili scientifici del workshop, la professoressa Donatella Calabi, prorettore Università Iuav di Venezia, la professoressa Caroline Bruzelius, Duke University, Raffaele Speranzon, assessore alla cultura della provincia di Venezia.

Il workshop, sul quale si lavora da più di due anni, è destinato, in particolare, a 15 dottorandi e studiosi veneziani e di diverse nazionalità che approfondiranno le potenzialità e l'impiego delle nuove tecnologie per ricostruire e rappresentare la città di Venezia, la sua storia e la sua architettura, in modo innovativo e immediato, attraverso il supporto di tecnologie multimediali.

La prima edizione del workshop, destinato a diventare un appuntamento fisso da una sponda all’altra dell’Atlantico, è in corso nella prima metà di giugno e si concentrerà sulla storia dell'approvvigionamento idrico a Venezia (tema proposto dal docente Iuav Giorgio Gianighian), indagando e rappresentando il complesso sistema delle sue cisterne. Il seminario è tenuto quest'anno da docenti di Duke University e dell'Università Iuav di Venezia.

Fra gli esiti operativi del progetto, la realizzazione di nuove app che permetteranno ai visitatori di fruire il territorio veneziano ricevendo sui propri smartphone e tablet, in forma semplice e narrativa, informazioni frutto di ricerche sofisticate e specialistiche.
Una delle novità principali sarà poi l’inserimento della terza dimensione, quella temporale, dato che il territorio e la città saranno visualizzati e raccontati non nella staticità di un’istantanea, ma nel dinamismo delle trasformazioni in corso.

Secondo l'ambasciatore Vattani, il workshop rappresenta "qualcosa di rivoluzionario": si metterà a punto "un nuovo linguaggio che permetterà ai visitatori di Venezia, e a quanti credono di conoscere già molto bene la città, di vivere un'esperienza nuova ed inedita". Le ricerche in corso - ha proseguito - "metteranno a nostra disposizione nuovi strumenti multimediali che ci coinvolgeranno pienamente quando attraverseremo il centro storico, facendoci scoprire sfaccettature del tutto impreviste nell'architettura, nei monumenti e nelle opere d'arte che questa città racchiude".

La prof.ssa Calabi ha aggiunto: "È possibile nel XXI secolo pensare a nuovi modi di studiare la storia delle città che, senza nulla tralasciare della filologia dei modi tradizionali (documentari, cartografici, iconografici, bibliografici), ma facendo ricorso anche ai mezzi multimediali, restituiscano vicende complesse di lungo periodo? I giovani studiosi di Scienze umane non possono oggi non cercare di impadronirsi degli strumenti digitali, non solo per riuscire a narrare le loro storie, ma anche per ricostruire processi dinamici altrimenti non facilmente restituibili".

Caroline Bruzelius, personificando la prestigiosa voce della Duke University, ha spiegato poi come affrontare la questione delle tecnologie digitali sia "inevitabile e di grande stimolo per il nostro futuro": "È essenziale per le giovani generazioni di studiosi e di insegnanti capire e utilizzare appieno il potenziale offerto dalle stesse per fare ricerca e per narrare storie relative all'ambiente costruito". Il progetto - ha inoltre anticipato - "si amplierà  a breve e prenderà in considerazione la storia economica e le scienze ambientali in un'indagine su come sistemi naturali e artificiali sono tra loro interconnessi".

Un progetto che, in definitiva,  "consente di digitalizzare arte, natura, laguna", come ha sottolineato Brugiavini. "Una punta di diamante per VIU, che è un’università giovane, in grado di sviluppare il tema della residenzialità e di creare vere e proprie community di studio e ricerca".

L’assessore Speranzon ha, infine, evidenziato l'importanza di capire a fondo il nostro territorio e le forme in cui si è sviluppato nel tempo, per non tradirne l’identità e per valorizzarne al meglio il potenziale artistico e culturale, ricordando la candidatura di Venezia a capitale della cultura per il 2019.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Workshop Visualizing Venice: hi-tech e linguaggi multimediali in laguna

VeneziaToday è in caricamento