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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Un patto che chiede l'impossibile", Zappalorto per il 2015 la vede nera

Il commissario di Venezia ha spiegato la situazione drammatica della città. Scarsità di risorse e vincoli irragionevoli potrebbero portare al default

Sacrifici, e ancora sacrifici. L'anno che sta per finire è stato duro per Zappalorto e per tutta la città, ma quello che viene rischia di esserlo di più. Non tanto per colpa della politica, ha spiegato il commissario, ma per condizioni impossibili dettate dal Patto di stabilità, e per l'esaurimento di quelle risorse finanziarie che fino a qualche anno fa garantivano a Venezia un bilancio equilibrato. Zappalorto ha tracciato un resoconto dei suoi sei mesi di amministrazione in un comunicato diffuso per gli auguri natalizi.

La definisce una "situazione drammatica", perché nel 2015 c'è il rischio di non fare proprio il bilancio. Eppure, ha detto, con la sua gestione ha fatto tutto il possibile, tentando di vendere immobili comunali per rientrare del "buco" finanziario, cercando di stabilire un dialogo direttamente con il governo per far comprendere le difficoltà per una città come Venezia a rispettare patti di questà entità. Non è perduta comunque la speranza che arrivi qualche provvedimento: il sottosegretario Delrio, nell'incontro di lunedì, sembrerebbe essersi reso conto della drammaticità di questo momento per la città.

Ed è una situazione ereditata dalle amministrazioni passate, dice Zappalorto, che si è deteriorata in particolar modo negli ultimi dieci anni. "I problemi non sono sorti ieri - ha detto - ma trovano origine in anni di risorse incerte, di trasferimenti tagliati, di Legge speciale senza finanziamenti, di Casinò che non dà più risorse e anzi ne chiede".

Sulla vendita dei palazzi di Venezia è stato chiaro: “Io non sono certo felice di vendere il patrimonio cittadino e se devo farlo, lo faccio unicamente se ciò mi consente di chiudere il bilancio e di rispettare il Patto di stabilità, proprio per evitare le pesantissime sanzioni che ne deriverebbero e che si aggiungerebbero a quelle che già stiamo scontando per il 2014. Ma sarei più contento se non si vendesse nulla”.

Il problema, dice, è che in passato Venezia ha avuto più degli altri e adesso paga il conto. E conclude: "Il sindaco che verrà avrà un compito di eccezionale gravità. Ma se saprà prendere in mano la situazione e saprà governarla, sarà un sindaco di grandissimo valore. Questo è il mio augurio, perché questo è ciò che merita questa splendida città, della quale mi onoro di essere stato scelto come commissario”.

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