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Economia Tessera

Filt-Cgil: "una fine ingloriosa", la ricetta low cost di Alitalia a Venezia

Dura la critica del sindacato ai recenti esiti e alle previsioni sulla gestione, da parte della compagnia aerea, dell'aeroporto Marco Polo a Tessera: "sprechi e potenzialità non sfruttate"

“Una fine ingloriosa”. In un comunicato stampa diffuso oggi, la Filt Cgil di Venezia definisce in questo modo gli esiti più attuali della gestione, da parte di Alitalia-Cai, dell’aeroporto Marco Polo di Venezia-Tessera.
“Prima Cai la confina al traffico nazionale con gli aerei più usurati della flotta prossimi al fase out, poi dimezza l'offerta dei posti su importanti direttrici impiegando la flotta regional, il prossimo step, previsto per Maggio, sarà la trasformazione della base in un prodotto low cost”.

Dalle file del sindacato si pone l’attenzione su come, sul caso Alitalia-Cai, non vi sia stata una giusta determinazione delle responsabilità, per un’amministrazione contradditoria che ha lasciato forti costi sociali, senza essere riuscita, tuttavia, a raggiungere il pareggio di bilancio: “ereditare un'azienda priva di debiti (lasciati ai contribuenti), ‘snellita’ del personale, in regime di monopolio per collegamenti come ad esempio il volo Roma - Milano, senza aver sborsato un euro di tasca propria, non sembrerebbero essere state condizioni sufficienti per rimettere le ali all'Alitalia”, si rileva sarcasticamente.

Le più recenti previsioni parlano di strategie aziendali votate al segmento low cost e sono, in particolare, proprio tali previsioni a fomentare i malumori della Filt-Cgil Venezia, preoccupata per la possibile “distruzione dei diritti del lavoro, delle regole” e per i probabili “servizi scadenti”. “Le compagnie con la ‘C’ maiuscola – insiste – hanno agito diversamente, aspirando al miglioramento, anche in questo momento di difficoltà economica”. Com’è possibile – si interroga ancora – che Alitalia non “faccia nulla per sfruttare questo tesoro di Venezia che tutto il mondo ci invidia?”. “Venezia ha le professionalità, le potenzialità, i volumi di traffico e l’infrastruttura ma CAI ambisce a fare concorrenza alle compagnie low cost cercando di copiarle”.

A completare il profilo negativo nella gestione della base veneziana sarebbero, sottolinea infine il sindacato, i molti sprechi: 
 “Cai invece di impiegare il personale assunto su Venezia, preferisce impiegare equipaggi provenienti da altre basi, generando così ingenti costi aggiuntivi per alberghi diarie e trasferimenti, togliendo lavoro al personale di base a zero spese”.
Rivendichiamo, conclude Filt Cgil, “uno sviluppo diverso, il mantenimento e il consolidamento di un prodotto in linea con il prestigio del luogo”.

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