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Assemblea dei soci di Save contro la fusione, Marchi va al contrattacco

Comune e Provincia di Venezia, assieme alla Fondazione Venezia, stamattina si sono opposte al progetto di fusione di Marco Polo Holding (Mph) in Save spa: "I due Enti zavorra per lo scalo"

E' andata come da pronostico. L'assemblea straordinaria degli azionisti di Save, la società che gestisce l'aeroporto di Tessera "Marco Polo" e quello di Treviso "Canova" (che avrebbe mire anche su quello di Verona "Catullo"), ha respinto al mittente stamattina il progetto di fusione di Marco Polo Holding (Mph) in Save spa. La bocciatura è arrivata con il 34% dei contrari che rappresenta la 'maggioranza delle minoranze' come prevedono le operazioni con parti correlate.

Tra i soci l'iniziativa è stata bocciata dal Comune e dalla Provincia di Venezia che complessivamente detengono il 26,4% del capitale Save, e dalla Fondazione Venezia. L'integrazione avrebbe permesso di portare in Save il pacchetto di oltre il 20% di azioni in possesso a Mph facendo superare alla spa di gestione il tetto complessivo del 50% di azioni con diritto di voto.

Il blocco della fusione, già ipotizzato nei giorni scorsi dai rappresentanti di Ca' Farsetti, ha innescato una dura reazione del presidente di Save Enrico Marchi. Secondo il presidente "Comune e Provincia di Venezia sono una zavorra per lo scalo, zavorra che ci auguriamo possa essere presto rimossa grazie ai vincoli cui sono obbligati questi Enti, che devono fare il loro mestiere anziché giocare agli azionisti con i soldi dei cittadini".

Da aprile dell'anno prossimo i soci di maggioranza saranno comunque liberi di acquistare azioni della società senza il passaggio di un'Opa. "Così - ha spiegato Marchi - gli azionisti saranno veramente liberi di raggiungere le quote che si sarebbero potute toccare oggi".

 

"Gli azionisti pubblici della Save hanno provocato un grave danno ai cittadini, pretendono rispetto ma dicono stupidaggini sostenendole con posizioni nostalgiche. Il nostro - ha detto Marchi - è l'unico settore tra i servizi pubblici del Veneto a giocare un ruolo importante e internazionale. Ai due enti non interessa invece possedere orgogliosamente un simile strumento: potevamo vendere azioni a otto euro e ricominciare a comprale a sette euro fornendo così ai veneziani circa sei milioni di euro comodi magari per ridurre tasse, Imu, e aiutare qualche famiglia povera. Dobbiamo prendere atto di questa ulteriore distanza della politica dalla vita dei cittadini". Dopo essersi augurato che "più prima che poi Comune e Provincia escano da questa società", Marchi ha accusato i due enti di "avere nostalgia del periodo in cui la Save era la dependance del Pci"

 

LA REAZIONE DELLA PRESIDENTE FRANCESCA ZACCARIOTTO - "Ho espresso un voto negativo rispetto all’operazione proposta da Marchi, poiché come Provincia non abbiamo riconosciuto il valore dell’operazione per i piccoli azionisti, e soprattutto per il territorio che la Provincia rappresenta ancora a pieno titolo - ha commentato la titolare di Ca' Corner Francesca Zaccariotto - Nell’operazione proposta è emerso maggiormente l’interesse particolare, piuttosto che quello generale, e la salvaguardia dell’attuale blocco di maggioranza a discapito della minoranza. Prova ne è la mancanza in questi anni di investimenti a favore del territorio, e il mancato puntuale coinvolgimento dei soci pubblici e dei rappresentanti delle istituzioni. Andava al contrario costruito il consenso degli enti locali attraverso un rapporto continuo e costruttivo, e non casuale e sporadico, quasi al limite dell’indifferenza, come è stato in questi anni".

Sull reazione di Enrico Marchi, la presidente Francesca Zaccariotto è rimasta interdetta: "Mi ha stupito la rabbia furibonda e incontenibile del presidente, le offese ingiuriose che Marchi ha rivolto non tanto e non solo alla mia persona, ma contro le istituzioni territoriali, spostando l’attenzione dei presenti ad altri dibattiti, del tutto fuori contesto, un’ira fuori controllo contro la politica e la pubblica amministrazione, tutti colpevoli a suo dire di aver fatto fallire le imprese. E mi sorge il dubbio che la causa del ripetuto, mancato ascolto a livello nazionale della richiesta di aggiornamento delle tariffe, sia addebitabile a questo tipo di comportamento, del tutto fuori controllo, del presidente di Save".

 

LA REAZIONE DEL SINDACO GIORGIO ORSONI - “Ritengo inaccettabili le dichiarazioni del presidente di Save, Enrico Marchi, a seguito del risultato dell'assemblea straordinaria, nella quale è stato bocciato il suo progetto di fusione di Marco Polo Holding in Save Spa. L'unico che conserva posizioni 'nostalgiche' sembra essere soltanto il presidente Marchi, evidentemente impegnato a perseguire il suo progetto di impadronirsi definitivamente di una società concessionaria pubblica, che continua a gestire con una logica di assoluto contrasto, anzi di conflitto, con le Istituzioni del territorio. Ritengo che tale atteggiamento non sia conforme alle finalità stesse di una concessione di servizio, che dovrebbe essere prima di tutto coerente con gli interessi del territorio, ed è perciò che ci vediamo costretti ad invocare l'intervento degli Enti che detengono il potere di sorveglianza sul concessionario aeroportuale. Mi auguro - conclude - che venga seriamente valutata l'idoneità a condurre una società così importante da parte di chi non nutre il minimo rispetto delle istituzioni".
 

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