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Zes e zona franca, Porto Marghera chiede di avere gli strumenti per tornare a competere

Convegno al Laguna Palace di Mestre lunedì pomeriggio. Il presidente della commissione Bilancio alla Camera, Boccia: "Le zone economiche speciali saranno istituite anche al Nord"

Per essere competitivi servono infrastrutture ma serve anche garantire la possibilità agli investitori di pagare meno rispetto ad altre zone industriali, altrimenti i soldi vanno da un'altra parte. Per mettere a fuoco la questione, che si lega a doppio filo al futuro di Porto Marghera, lunedì pomeriggio è stato organizzato un convegno internazionale al Laguna Palace di Mestre intitolato "Zona franca e Zone economiche speciali". Il meeting è stato promosso dalla Camera di commercio. 

Voglia di "Zes"

Fin da subito si è concentrata l'attenzione sulle Zes, che per ora promettono di aiutare solo il Meridione: “La scelta dello scorso anno del governo di istituire zone economiche speciali solo al Sud dobbiamo considerarlo solo il primo passo - ha spiegato in questo senso il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia - Lo scopo è di creare condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi che consentono lo sviluppo delle imprese già operanti e l'insediamento di nuove imprese. C'è una rivoluzione in corso nella logistica anche per l'impatto del digitale, abbiamo il dovere di attrarre il maggior numero di investitori in Italia. Puglia e Veneto sono un esempio di Regioni efficienti e virtuose, rappresentanti di due zone del Paese che non chiedono, ma fanno. Sulle Zes serve un'alleanza Sud-Nord che può essere rappresentato da queste due Regioni. Porto Marghera e Taranto hanno storie straordinarie che possono essere rilanciate anche e soprattutto al tempo del digitale. Navi e logistica restano un punto fermo, anzi ancora più strategico nel nuovo capitalismo".

Pier Paolo Baretta

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta: "La zona franca e le Zes sono due possibilità che non si escludono - ha sottolineato - La zona franca è più immediata e concreta, però è bene avere presente anche l’orizzonte della Zona Economica Speciale, collegata soprattutto allo sviluppo della Città metropolitana. È chiaro, però, che si tratta di incentivi e strumenti, ma servono anche investimenti e un’idea di sviluppo in direzione della quale muoversi. Si registra una situazione di generale crescita del Paese, quindi è la fase più propizia per compiere un passo in avanti. Siamo intenzionati a dare risposte e a farlo prima che finisca la legislatura". L'istituzione delle Zone economiche speciali nel mondo, è stato ricordato nel corso dei lavori, ha consentito di raggiungere 500 miliardi di dollari di valore aggiunto, in neanche 50 anni. In Italia, però, sono state previste solo da pochi mesi, e al momento solo in aree depresse del Sud più in alcune zone del Centro colpite dal terremoto.

L'assessore Venturini

Nel sottolineare che "per Porto Marghera l'amministrazione comunale chiede al governo non interventi assistenziali, ma provvedimenti efficaci come l'allargamento della 'zona franca' e il riconoscimento di una 'Zona economica speciale'", l'assessore allo Sviluppo economico del territorio, Simone Venturini, ha ricordato che "il territorio metropolitano deve essere messo in grado di competere con le altre grandi città europee. A Porto Marghera siamo già ripartiti e ora intere aree sono pronte a rivedere le gru: basta ora solo una piccola spinta, che deve arrivare da Roma, per arrivare a prendere il treno dello sviluppo".

"Le Zes anche per il Nord"

Presenti ai lavori, tra gli altri, anche il presidente ed il segretario del “The World Free & Special Economic Zones Federation” rispettivamente, Juan Torrents e Maurizio D'Amico, il consigliere di Eurispes, Angelo Caliendo, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, il vicepresidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo Delta Lagunare, Gianmichele Gambato, il presidente della Commissione Consiliare della Camera di commercio di Venezia e Rovigo, Damaso Zanardo: "Con questo convegno – ha spiegato quest'ultimo – chiediamo a gran voce che vengano previste le Zes anche per il Nord, e per quanto riguardo il Veneto, per Porto Marghera, la cui ripresa potrebbe fare da volano a tutta l'economia nazionale. Le Zone economiche speciali prevedono infatti non solo agevolazioni fiscali (peraltro limitate ai primi tre anni) ma soprattutto danno la possibilità di ottenere semplificazioni burocratiche, e aiuti per gli investimenti, favorendo così l'arrivo di imprenditori anche dall'estero".
 

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