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Venerdì, 19 Aprile 2024
Crisi Economica Portogruaro

Artigiani e pmi a colloquio da Baretta: "Stritolati dalla crisi"

In cinque anni le attività del Portogruarese e Sandonatese sono crollate quasi del 10%, ora si domandano interventi concreti per tutelarle

Lo scorso venerdì 13 giugno, presso la sede del VeGal di Portogruaro, si è tenuta una tavola rotonda tra le associazioni di categoria Confartigianato Imprese Veneto Orientale e San Donà, Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle e mandamento di San Donà di Piave - Jesolo, CNA sede di Portogruaro e di San Donà e il sottosegretario dell'Economica e delle Finanze Pier Paolo Baretta. L'incontro è servito alle associazioni per sottoporre all'attenzione del sottosegretario Baretta e a quella del governo il Documento Unitario delle Associazioni della Piccola e Media Impresa della Venezia Orientale, redatto per l'occasione e finalizzato a dar luce sulle problematiche e sulle sofferenze presenti nel territorio.

DATI ALLARMANTI - Negli ultimi cinque anni, infatti, il Portogruarese è passato da 2.973 a 2.623 imprese artigiane attive, e il Sandonatese è passato da 3.728 a 3.409 imprese artigiane attive. La crisi ha investito tutti i settori fatta eccezione, in parte, per il settore alimentare e dei servizi alla persona. La situazione appare drammatica per le imprese del settore metalmeccanico e per le imprese del settore edile in cui si riscontrano forti flessioni del fatturato, della produzione e degli ordinativi. Diminuisce esponenzialmente la quota di imprese che ha realizzato investimenti come in contrazione risulta essere l’occupazione, con un aumento significativo del ricorso agli ammortizzatori sociali. Nello specifico, poi, nel documento unitario si è dato risalto alle peculiarità del territorio della Venezia Orientale, dal turismo al commercio, dall'artigianato all'edilizia. Sulle stesse, tuttavia, le associazioni di categoria coinvolte hanno ritenuto di sottolineare gli ostacoli che ne determinano difficoltà e rallentamenti, come la stretta creditizia e la difficoltà di accesso al credito, una pressione fiscale eccessiva, così come il costo del lavoro, l'eccessiva burocrazia e i pagamenti dalla pubblica amministrazione; problemi, infine, anche sul fronte della lotta all'abusivismo e alla contraffazione.

LE RICHIESTE - "Lo scopo dell'incontro – ha detto l'onorevole Sara Moretto – è stato quello di incontrare il sottosegretario per porre alla sua attenzione delle proposte che dal locale potrebbero servire anche per il nazionale. In Commissione Finanze stiamo lavorando sul tema della delega fiscale, ragionando su alcuni principi che regolano Stato e contribuenti. Importante è poi il ruolo che verrà dato alle Camere di Commercio, enti in fase di riorganizzazione che potrebbero diventare indispensabili per gestire al meglio i fondi a disposizione e ripartirli con metodo sui territori". "Il nostro territorio – ha spiegato l'onorevole Emanuele Prataviera – deve ritornare a essere la locomotiva d'Italia, per questo credo sia importante impostare un lavoro federalista che possa dare risorse certe ai nostri Comuni, da troppo tempo obbligati all'immobilismo da un Patto di Stabilità che li sta stritolando". "Chiediamo al sottosegretario Baretta – hanno spiegato i presidenti di Confartigianato Siro Martin (Veneto Orientale) e Ildebrando Lava (San Donà) – un'attenzione particolare al mondo delle piccole e medie imprese, ormai soffocate dalla burocrazia. E' tempo di semplificare il lavoro artigiano". "Il comparto casa – hanno detto i presidenti di CNA Giancarlo Zecchin (Portogruaro) e Cristian Bergamo (San Donà) – ultimamente è stato aiutato dalle agevolazioni sulle ristrutturazioni ma tutto ciò non basta. C'è bisogno di fare di più, con politiche fiscali che supportino i piccoli imprenditori e incentivino nuove assunzioni". "L'offerta turistica della Venezia Orientale – hanno spiegato i presidenti di Confcommercio Manrico Pedrina (Portogruaro) e Angelo Faloppa (San Donà - Jesolo) – è ricca e di qualità ma ultimamente l'intero comparto turistico italiano fatica a portare nel nostro Paese i turisti stranieri. Nonostante il numero di imprese attive sia rimasto pressocché inalterato negli ultimi cinque anni, il fatturato ha subito diminuzioni fino al 60/70%, situazione questa cui va ad aggiungersi un tendenziale aumento dei costi dei beni e dei servizi".

LA RISPOSTA - "Dobbiamo arrivare a candenzare le priorità – ha risposto il sottosegretario Pier Paolo Baretta – dobbiamo trovare uno schema per procedere. Gli interventi da fare sono tanti e tutti importanti ma oggi come oggi è necessario trovare una scaletta per non rischiare di perdere l'orientamento. Alcuni segnali positivi nell'economia nazionale ci sono ma basta pochissimo per rompere il filo intessuto con tanto impegno e sacrificio. Il problema, infatti, è la stabilità; elemento determinante anche nei rapporti con i partner esteri. Su 100 miliardi di arretrato di crediti dello Stato nei confronti delle imprese, ad oggi ne sono stati erogati 25 e finanziati 48. Entro la fine del 2014 ne verranno finanziati altri 70. Il progetto a cui sta lavorando la ragioneria di Stato è quello di lasciare ai Comuni l'intero gettito dell'IMU, facendo traghettare allo Stato le addizionali Irpef. Stiamo anche cercando di superare il Patto di Stabilità, e questo sarà un tema centrale durante il Semestre europeo a guida italiana. L'idea, poi, è quella di accompagnare questa misura inserendo i costi standard per i Comuni, regolando così le spese degli enti locali".

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