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Crisi Economica

Ad aprile crolla la cassa integrazione: si sta passando ai licenziamenti?

Rispetto al mese precedente le richieste di ore di cig sono diminuite del 20%, tiene il settore moda. Franca Porto, segretaria Cisl Veneto: "In una fase di recessione non è un dato positivo"

La domanda di cassa integrazione in Veneto crolla. E ciò, contrariamente a quanto uno si potrebbe aspettare, non costituirebbe un buon segno per l'economia della regione. Ad aprile 2012, infatti, sono state quasi un milione e mezzo le ore in meno di cig rispetto al mese precedente, registrando un calo del 20%. Questi risultati riguardano tutte e tre le gestioni: ordinaria (-148mila ore, -6%), straordinaria (- 1.180 mila ore, -35%) e in deroga (- 118mila ore, - 8%).

Nel settore metalmeccanico le ore autorizzate ad aprile (1.811 mila) sono in leggera crescita rispetto al mese precedente (1.727 mila). Al contrario il comparto moda registra ad aprile meno di 600mila ore autorizzate rispetto alle oltre 800mila di marzo. La domanda di cig del comparto è però in fase di progressiva riduzione da gennaio 2012.

Di segno inverso le costruzioni. Qui la domanda cresce (1.281mila rispetto a 1.157 mila) per effetto di una forte aumento di cig straordinaria (310 mila ore rispetto alle 182mila di marzo) e di cig in deroga (159 mila rispetto a 108 mila) solo in parte controbilanciato dalla riduzione della ordinaria (55 mila ore in meno).

"Il calo della domanda di cig, specie se consideriamo il settore manifatturiero veneto - dice Franca Porto, segretaria generale Cisl Veneto - in una fase di recessione difficilmente può essere interpretato come un segnale positivo. Se non si ricorre alla cig è perché si passa ai licenziamenti collettivi, effetto di una evoluzione in negativo di crisi aziendali non più arginabili". (ANSA)

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