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Crisi Economica

La crisi morde: poveri in aumento a Venezia, dal 2013 via alla social card

Duemila le persone che dopo aver tentato in tutti i modi di riconquistare l'indipendenza economica nel 2012 hanno chiesto aiuto al Comune. I numeri sono in aumento rispetto all'anno precedente

Poveri in aumento nel Comune di Venezia. Già ora, infatti, il numero di persone che hanno ricevuto contributi da Ca' Farsetti è più o meno uguale a quello del 2011. Di questo passo, a fine anno, la soglia di 1.684 beneficiari verrà superata. Nel 2013, poi, entrerà in vigore la nuova social card, per cui la Giunta Orsoni aspetta ancora un milione di euro dal governo. Come riporta La Nuova Venezia, potranno usufruire degli aiuti i residenti con redditi Isee inferiori a 3mila euro.

In una città in crisi industriale come Venezia, con Mestre a fare la parte del leone tra le persone bisognose di aiuto, chi chiede assistenza ai Servizi sociali sono i pensionati che con la loro "minima" non riescono ad arrivare a fine mese, quanti sono rimasti loro malgrado senza lavoro e coniugi separati con occupazioni precarie. Un milione e 600 mila euro sono stati i contributi erogati da Ca' Farsetti nel 2011, somma confermata anche per quest'anno. Fino a ottobre compreso nel 2012 erano già stati spesi 1 milione 300 mila euro. A Mestre centro la somma più rilevante, con 600 persone aiutate per un importo di 500 mila euro.

Gli interventi del Comune non sono prettamente "assistenziali". Essi infatti si inseriscono all'interno di un progetto gestito dalle famiglie in difficoltà per la riconquista dell'autonomia economica. Ma la crisi morde. Ed è feroce. I "contatti" che hanno portato ad aiuti economici degli operatori di Ca' Farsetti sono stati circa duemila nel corso del 2012.

Nella poco invidiabile classifica dei contributi erogati Venezia è seconda dopo Mestre con quasi 285 mila euro. Seguono le municipalità di chirignago-Zelarino (176 mila), Marghera (163 mila), Favaro (147 mila). Gli stranieri a Mestre centro pesano per il 33 per cento sul totale delle richieste di aiuti economici. Sono stati i primi, infatti, a essere espulsi dal mercato del lavoro con l'arrivo della crisi.

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