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Economia

Incontro su crisi ed insolvenza d'impresa: cosa cambia con la nuova legge fallimentare

Convegno il 19 febbraio a Venezia. Saranno analizzati i nuovi istituti per la salvaguardia della continuità aziendale e la ristrutturazione del debito d’impresa

Lunedì 19 febbraio, al palazzo Grandi Stazioni di Venezia, la Fondazione IDI (Istituto Dirigenti Italiani) in collaborazione con Apindustria Venezia e Confapi Veneto organizza un incontro sul tema "La nuova legislazione per la crisi e l'insolvenza: un'opportunità di rilancio e crescita". Relatore principale è il dottor Giuseppe Acciaro, esperto in finanza straordinaria e ristrutturazione d'impresa del "Sole 24 ore", che spiegherà le nuove opportunità per le imprese contenute nella riforma. Durante l'incontro verrà presentata anche la Fondazione IDI, presieduta dalla dottoressa Cinzia Giachetti. Il presidente di Apindustria Venezia, Ivan Palasgo, completa il panel di relatori che verrà arricchito anche dai saluti istituzionali di Gianluca Forcolin, vicepresidente della Regione Veneto e delle altre istituzioni locali.

Il programma

Spiega Acciaro: “Il convegno fornisce una panoramica d’insieme della riforma in fieri per l’emanazione del nuovo codice della crisi e dell’insolvenza, con particolare riferimento ai nuovi istituti per la salvaguardia della continuità aziendale e la ristrutturazione del debito d’impresa. Attenzione particolare sarà dedicata alle nuove procedure di allerta e di composizione assistita della crisi con le quale il legislatore si propone di far emergere tempestivamente la crisi delle imprese per assicurare ed agevolare il relativo salvataggio a vantaggio dello stesso imprenditore e di tutto il sistema economico, con ovvie ripercussioni sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Saranno approfonditi i nuovi soggetti responsabili, le procedure di funzionamento e i nuovi obblighi di segnalazione previsti in capo all’amministrazione finanziaria in caso di mancati e rilevanti pagamenti di imposte e/o contributi. Saranno inoltre analizzate le ripercussioni che la riforma avrà sull’attuale sistema degli strumenti di composizione della crisi quali il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione del debito”.
 

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