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Da Roma non si muove foglia, le Grandi Navi abbandonano Venezia

"Esodo" delle compagnie crocieristiche dopo che era stato lanciato come ultimatum il 30 giugno per decidere sugli itinerari alternativi in laguna

"Il rischio è che nel 2016 avremo il porto mezzo vuoto e migliaia di posti di lavoro in pericolo". L'allarme viene lanciato da Sandro Trevisanato, presidente di Venezia Terminal Passeggeri, che sulle pagine del Gazzettino si scaglia contro l'immobilismo romano. Certo, non che in laguna si faccia di tutto per arrivare a una decisione sui transiti alternativi davanti a San Marco delle Grandi Navi. Dopo lo scandalo Mose e le dimissioni del sindaco Giorgio Orsoni, infatti, tante tematiche sul tavolo sono rimaste in stand-by. Forse troppo.

Le compagnie crocieristiche avevano lanciato il loro ultimatum a Venezia e al Governo: resistiamo e ci adattiamo per il regime transitorio tra 2014 e 2015, ma per favore entro il 30 giugno fateci sapere che ne sarà di noi. Quali imbarcazioni potranno transitare in laguna e quali no. Ora che luglio è appena iniziato, sempre secondo Trevisanato, alcune compagnie avrebbero già deciso di allontanarsi da Venezia. Visto e considerato che non hanno certezze su ciò che sarà. "Traslochi" futuri si segnalano a favore di Southampton o Genova, per esempio.

Del resto già a partire dal 2015 non potranno entrare nelle acque di quella che fu la capitale della Serenissima imbarcazioni superiori alle 96mila tonnellate. Ma il nodo del contendere si sposta a dodici mesi più tardi, quando le conseguenze di questo periodo di stallo potrebbero rivelarsi molto pesanti.

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