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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Industria: imprenditori si aspettano la ripresa, ma si soffre ancora

Secondo un'indagine di Unioncamere saldo negativo per produzione e ordine (va meglio per l'export), ma c'è maggiore ottimismo per le imprese

La crisi c'è e continua a farsi sentire, almeno secondo i risultati dell'indagine congiunturale di Fondazione Nordest per Confindustria Venezia su un campione di un terzo degli associati. A essere preso in esame l'ultimo trimestre 2014, su cui si allungano ancora lunghe ombre. La produzione industriale, secondo il rapporto, nel periodo preso in esame diminuisce per il 34,9% delle imprese rispondenti e aumenta per il 25%. Il saldo di opinione è quindi negativo di -9,9 punti, dato che – pur ridimensionato – segue quello negativo del terzo trimestre (-11,6).

Il portafoglio ordini si attesta su livelli simili a quelli dello scorso trimestre con un saldo di segno negativo di 8,9 punti percentuali: il 24,9% ha registrato una crescita, il 33,8% una diminuzione. Un anno fa, la differenza tra crescita e diminuzione era di 6 punti percentuali in negativo. Il dato di crescita migliore si registra nella classe 20-19 addetti: 40,1%. Nel metalmeccanico la crescita coinvolge il 34,1% delle imprese.

Negativa anche la situazione delle vendite interne: solo il 26,2% di imprese ha registrato una crescita. Rimane sui livelli dello scorso trimestre la quota di aziende che riscontra una diminuzione: 33,6%. Un anno fa il dato sulla flessione era del 46,3%.

Il dato più inaspettato rispetto allo scorso trimestre è tuttavia quello relativo alle vendite all’estero. Si arresta in questo trimestre la capacità di penetrazione delle imprese veneziane sui mercati stranieri: il 23,9% registra una diminuzione dell’export, anche per effetto della crisi Ucraina. Il saldo è vicino allo zero (+0,2%), quando un anno fa nello stesso trimestre il saldo era pari a +12,7 punti percentuali. Se il saldo è negativo per le aziende medio-piccole, nella classe 50 e più addetti raggiunge al contrario il +14%.

Rimane pressoché invariato l’andamento dei livelli occupazionali delle imprese: il 65,2% conferma i valori del trimestre precedente, il 16,8% registra una crescita. Il saldo è negativo di 1,2 punti percentuali, comunque in diminuzione rispetto al 2013 quando era pari a 4,5 punti percentuali.

Rispetto alla chiusura del 2014, il sentiment degli imprenditori della provincia di Venezia per il nuovo anno fa però registrare sensazioni positive. Se a livello di produzione industriale il primo trimestre 2015 conferma una previsione di saldo negativo (calo di 5,2 punti percentuali), il dato sugli ordini relativi al mercato interno fornisce alcune indicazioni in controtendenza rispetto alla precedente rilevazione, con il 19,4% delle imprese che attende una crescita e il 16,8% una diminuzione, con un saldo positivo di 2,6 punti percentuali. Nello stesso periodo del 2013 le previsioni registravano un saldo negativo di 4,2 punti percentuali. Le prospettive sull’export per il primo trimestre 2015 registrano un clima decisamente migliore con il 20,7% degli imprenditori che attende una crescita, il 14,5% una flessione.

"Le imprese escono dal 2014 decisamente sfiancate ma senza perdere la speranza in una ripresa che si comincia finalmente ad intravvedere - commenta il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas - In questo inizio di 2015 ci sono alcuni fattori macroeconomici in grado di ridare fiato alla nostra economia: il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell'euro con la conseguente accelerazione del commercio mondiale, l’arresto dell’emorragia di credito alle imprese (anche se le condizioni d’offerta rimangono strette) e la riduzione dei tassi di interesse, di cui hanno molto beneficiato titoli pubblici e bancari, inizia a essere trasmessa alle piccole aziende. Questa situazione complessiva non deve però farci sedere sugli allori e ritardare la spinta delle riforme che rimane essenziale".

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