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Confindustria battezza "Join Venice", primo contratto di rete nel settore engineering

Si tratta di una realtà imprenditoriale formata da quattro aziende dell'area metropolitana. Con gli investimenti adeguati e il mercato estero, previsto un +40% di guadagni nel 2016

Dopo l’approvazione della nuova legge regionale sulle reti d’impresa, Confindustria Venezia ha avviato una serie di tavoli di lavoro, all’interno delle diverse sezioni, per dare impulso a un nuovo modello imprenditoriale in grado di favorire l’integrazione e la competitività delle piccole imprese. E giovedì mattina, nella sede dell'associazione è stata battezzata la nascita di "Join Venice", realtà imprenditoriale formata da quattro aziende dell'area metropolitana. Il contratto è stato firmato alla presenza del notaio da Michele Artusato (Area Engineering di San Donà), Massimo Furlan (AI Progetti di Mestre), Fabio Marabese (Seingim Global Service di Ceggia) e Gianpiero Toniato (T&T Servizi di Santa Maria di Sala).

Join Venice riunisce l’esperienza e il know-how di aziende, tutte certificate, tra loro complementari, andando a formare una filiera integrata di professionalità capaci di coprire le molteplici discipline afferenti alla progettazione: topografia, urbanistica, architettura, ingegneria strutturale e infrastrutturale, impiantistica, efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Una realtà che conta 85 addetti diretti, oltre 100 fornitori indiretti, e una fatturato di 7 milioni di euro che già nel prossimo anno, grazie alle commesse sottoscritte, raggiungerà i 10 milioni attestandosi su un +40% rispetto al 2015.

"Aggregarsi - ha commentato Massimo Furlan, presidente Join Venice - è un’opportunità per uscire dal contesto nazionale e arrivare a lavorare, anche attraverso l’affiancamento ad imprese leader, sui mercati esteri che rappresentano ormai gli sbocchi più vitali che un’impresa di piccole e medie dimensioni da sola faticherebbe a raggiungere. Allo stesso tempo, fare massa critica condividendo progetti di ricerca, innovazioni tecnologiche e strategie di sviluppo offre più chance per partecipare ai bandi delle grandi opere, dove si concentrano i maggiori investimenti. Tutto questo - ha concluso Furlan - senza dimenticare i temi legati al nostro territorio come la riqualificazione di alcune aree strategiche, tra cui Porto Marghera".

Alla firma del contratto era presente anche Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia. "In una fase in cui il sapere ha assunto un ruolo fondamentale - ha dichiarato Matteo Zoppas - fare rete permette di mettere a fattor comune specializzazioni e competenze laddove esse sono, valorizzandole. Il contratto di rete rappresenta uno strumento estremamente interessante per le nostre imprese che vogliono crescere nei mercati e nell’innovazione, in quanto consentono alle PMI di unire le forze, ma senza rinunciare alla propria identità. La Rete inoltre, - ha proseguito Zoppas - fungendo da Main Contractor, fa in modo che il cliente abbia un interlocutore “unico” con vantaggi notevoli in termini di semplificazione procedurale ed amministrativa e anche sotto il punto di vista della responsabilità d’impresa. Questo è uno dei pochi modi di competere con i colossi dell’engineering".

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