Marchi al Comune: "Vendere le quote Save scelta dissennata"
Il presidente della società di gestione: "Scelta che crea un pericolo in termini di assetto e che ha fatto perdere 30 milioni a Ca' Farsetti"
La volontà della Provincia di Venezia di vendere le sue quote a Save "é assolutamente legittima e direi quasi doverosa per un ente locale". Così Enrico Marchi commenta l'annuncio della cessione da parte dell'amministrazione guidata da Francesca Zaccariotto a Marchi delle quote in suo possesso. "Noi ci meravigliamo a livello locale che i nostri imprenditori non hanno abbastanza forza per sviluppare le realtà locali, lo stesso avviene a livello nazionale - attacca il presidente di Save - Quando perdiamo gruppi come Parmalat ed Edison ci lamentiamo che non riusciamo a tenere all'interno del nostro Paese le grandi imprese".
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Quanto a Save, Marchi rivendica il suo operato. "Oggi io credo, e parlano i numeri prima di tutto, di aver dato dimostrazione in questi 12 anni di aver creato una grande società aeroportuale, - dice - un'occasione di sviluppo per il territorio, anche rispetto agli altri grandi hub". "Una realtà di successo - continua Marchi - gestita da imprenditori veneti: quindi la mossa dissennata di vendere a terzi da parte del Comune di Venezia ha rimesso in gioco tutta la situazione e potrebbe far sì che, magari, il fondo Amber (che è un fondo speculativo, e quindi compra e rivende secondo le occasioni) porti a far accadere quello che è successo per le banche, e cioé che l'aeroporto passi di mano. E noi resteremo sempre una colonia, le braccia di un cervello che è dall'altra parte del mondo".
Duro il giudizio sul Comune di Venezia: "La sua - ha detto Marchi - è stata una mossa doppiamente dissennata, che crea un pericolo in termini di assetto societario di Save e che ha fatto perdere allo stesso Comune 30 milioni di euro in quattro mesi. Spero che alla fine la forza delle cose, dei numeri e dei risultati prevalga su tutto". (Ansa)
