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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Il coronavirus ricompatta le Partite Iva. «Affrontare subito la questione affitti»

Lettera al sindaco di professionisti, commercianti e artigiani della città: «Serve un confronto immediato per estendere a tutta la città le regole della zona rossa»

Una lettera al sindaco per spiegare la difficile situazione economica legata al coronavirus, ma anche per chiedere di costruirne una diversa. L'emergenza sanitaria ricompatta le partite Iva veneziane: professionisti, commercianti e artigiani autonomi e indipendenti, che le difficoltà tornano a riavvicinare. Alle partite Iva sono stati destinati i sussidi governativi di 600 euro a marzo, che nel mese di aprile verranno portati a 800. Ma a Venezia centro storico si avvertono le difficoltà sempre più pesanti dell'isolamento.

«La gestione dei flussi turistici è stata improntata a una monocultura che, discutibile o meno, a fronte dell’acqua alta di novembre e il coronavirus attuale, ha esposto l’intera vita economica della città a una crisi senza precedenti», scrivono al primo cittadino Luigi Brugnaro. E si uniscono per individuare soluzioni che «richiedono un’azione immediata e concreta da parte delle istituzioni e del Comune. Siamo a chiederLe un incontro urgente, anche con modalità telematiche, per discutere le proposte che abbiamo elaborato».

Le proposte vanno dall'estendere a tutta la città le regole della zona rossa, a salvaguardia di particolari ambiti del centro storico di Venezia e di attività commerciali e artigianali, a convocare le associazioni dei proprietari immobiliari per una discussione sui canoni di affitto dei locali e delle aziende e trovare un accordo, necessario per la sopravvivenza del tessuto commerciale della città. «Formuleremo a regione e governo altre proposte». 

«Intendiamo promuovere il miglioramento della qualità dei servizi resi dalle istituzioni a partite Iva e cittadini, attraverso iniziative di coordinamento della pubblica opinione sui temi della vita economica. L’associazione partite Iva di Venezia non ha, e non potrà avere, finalità di lucro, né finalità elettorali o partitiche. Come prima iniziativa, dettata dall’emergenza economica, chiediamo soluzioni in riferimento alla “questione affitti” che sta provocando un vero e proprio terremoto nel tessuto socio-economico».

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