Prodi, Diamanti su Venezia: "Sistema portuale condiviso per trascinare il Nordest"
Confronto tra l'economista e il sociologo sul ruolo del capoluogo veneto sullo sviluppo del Paese e dell'Europa: "Dobbiamo trattenere i giovani e puntare sulle specializzazioni"
Venezia è un marchio globale e ha tutte le carte in regola per trascinare il Nordest verso il futuro. È la visione di Romano Prodi e Ilvo Diamanti, a confronto nel corso dell'incontro a Palazzo Ducale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dei festeggiamenti per i 130 anni dalla fondazione del quotidiano "Il Gazzettino". "Oltre la crisi, dialoghi sul Nordest" è il titolo del dialogo tra i due. "Non c'è brand al mondo come il Leone di San Marco - ha detto l'ex presidente del Consiglio - Ma bisogna attualizzare il Nordest. Ormai l'impresa, anche se non di dimensioni grandissime, deve andare verso la specializzazione, la ricerca. Occorre che nel suo settore sia all'avanguardia e abbastanza grande da diversificare l'offerta".
Prodi punta sulla vocazione marittima del territorio: "Ci vuole un sistema portuale del Nordest che si estenda fino a Capodistria. Questo potrebbe portarci di nuovo a essere centrali. Venezia, Trieste, Capodistria, Fiume, abbiamo tutte le possibilità di essere le Rotterdam o le Amburgo del Sud. Non facendo sistema non riusciamo a rifornire, per esempio, il mercato agroalimentare del Nord Europa. Il nodo dei trasporti del Veneto è situato nel punto migliore in Europa, ma per ora non è sfruttato".
Aggiunge Diamanti: "Nel Nordest c'è Venezia, ma anche una rete di piccoli centri. C'è una forte connessione tra economia e società. Non ci sono solo segnali negativi. Dal punto di vista demografico siamo in declino e abbiamo un problema di attrattività, perché chi vale va all'estero. Dobbiamo investire in cultura, competenza e innovazione. Essendo in grado non solo di formare, ma anche di attrarre i giovani e chi ha competenze".
"Abbiamo una ripresa buona in alcuni settori, in altri meno - ha concluso Prodi - In alcuni settori abbiamo scarsità di manodopera. La nuova rotativa del Nordest deve essere una rete di scuole molto tecniche e professionali per costruire le fondamenta del nostro futuro. Non basta più la scuola standard che avevamo fino a 20 anni fa, abbiamo bisogno di entrare nella singola specialità. Una rete di suole collegate, ma che siano specialistiche". Uno schema, precisa Diamanti, da mutuare anche nel mondo della ricerca".