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Economia

Saldi 2012 a Venezia a Mestre: cresce l'attesa, mentre i soldi scarseggiano

Da un'indagine di Movimento Consumatori e Confesercenti si evince che caleranno dal 10% al 30% le somme spese in sconti. I commercianti sperano di mantenere i livelli di vendita del 2011

Durante l’anno riducono le spese al minimo indispensabile. Ecco perché quando arrivano i saldi, mettono mano al portafoglio a caccia di qualche buon affare, soprattutto per quanto riguarda capi d’abbigliamento e calzature. Mai, come quest’anno, i saldi estivi rappresentano una opportunità irrinunciabile sia per i consumatori che per i commercianti veneziani. Anche se i soldi sono pochi e si spenderà meno del già mediocre 2011. Ad affermarlo è un'indagine congiunta di  Movimento Consumatori e Confesercenti Venezia tramite questionari rivolti agli iscritti. Per questi saldi estivi nel comune lagunare si spenderanno circa 18 milioni di euro, contro i 22 milioni dell’anno passato (-18,2%). La spesa media pro-capite passa infatti dai 270 euro del 2011 ai 220 euro di quest'anno. Di contro aumentano i cittadini che approfitteranno degli sconti (+16,7%).

I CONSUMATORI. Oltre sette veneziani su dieci dichiarano di voler acquistare prodotti in saldo (lo scorso anno erano circa 6 su 10). Soprattutto capi d’abbigliamento (circa l’80%) e calzature (72%). Un quarto del campione acquisterà anche biancheria intima, uno su quattro (soprattutto uomini) punterà sugli articoli sportivi. A livello di “investimento”, un veneziano su due spenderà tra il 10 e il 30% in meno rispetto allo scorso anno. Ma, a dimostrazione che sempre più il saldo in periodo di crisi fa gola, un intervistato su quattro sborserà tra il 10 e il 30% in più in confronto al 2011.

IL PORTAFOGLIO. I soldi a disposizione sono comunque pochi. Oltre il 70% del campione non tirerà fuori più di 200 euro, anche se un cittadino su quattro investirà per i saldi estivi fra i 200 e i 300 euro. Lo scorso anno la media si aggirava fra i 260 e i 280 euro di spesa pro-capite. Nel 2012 la cifra scende a 220 euro. Dall’indagine risulta infine che gli acquisti verranno effettuati prevalentemente nei negozi di vicinato, anche se sommando outlet e centri commerciali più della metà (62%) si rivolgerà alla grande distribuzione.

 

MESTRE. Una buona notizia per i commercianti mestrini: la qualità dell’offerta è considerata fra “abbastanza buona” e “molto buona” dal 90% del campione. “Dalla nostra ricerca – commenta Alessandra Galdo del Movimento Consumatori – viene evidenziata in modo chiaro la difficile situazione del momento. Registriamo, infatti, un aumento dei cittadini che si dicono pronti a comprare in saldo, ma di contro una diminuzione della capacità di spesa. Ai consumatori diamo i classici consigli. Confrontare il prezzo del prodotto prima e dopo il periodo dei saldi e valutare più offerte. Diffidare, poi, degli sconti superiori al 50 per cento. Essere coscienti che la merce in saldo, se difettosa, può essere sostituta entro otto giorni dall’acquisto”.  

 

SALDI ESTIVI 2012 VENEZIA E PROVINCIA: TUTTE LE INFORMAZIONI

 

COMMERCIANTI. Per circa il 70% dei commercianti mestrini coinvolti dalla Confesercenti provinciale, in questi saldi estivi le vendite saranno uguali a quelle dello scorso anno.  Un quarto del campione, però, prevede una diminuzione degli affari.Gli sconti codificati, incideranno fra il 10 e oltre il 30% delle vendite annuali secondo la stragrande maggioranza degli intervistati (circa il 90%). A livello di scontistica, più della metà dei negozianti applicherà riduzioni comprese fra il 30 e il 40%.

 

 

OUTLET. L’associazione s’è poi concentrata sugli outlet, sempre più diffusi sul territorio. Per il 77% del campione queste strutture operano una concorrenza sleale. “Dopo una primavera decisamente da dimenticare - spiega Maurizio Franceschi, direttore della Confesercenti provinciale - i saldi rappresentano sempre un momento grande aspettativa per i commercianti. Tuttavia la situazione dei consumi in generale, ma in particolare per l'abbigliamento, permane piuttosto difficile. Come risulta dall'indagine gli imprenditori, non si attendono una stagione di saldi particolarmente effervescente. L'obiettivo è di confermare i ricavi rispetto ai ricavi dello scorso anno. Nonostante la fase di estrema incertezza – continua Franceschi - sono convinto che la gente non verrà meno neppure quest’anno al rito dell’acquisto in saldo, anche se lo farà con sempre maggiore attenzione ed oculatezza Quello che conta sempre di più e che può fare la differenza non è solo la percentuale di sconto ma il contesto e l'ambiente in cui avvengono gli acquisti. Il consumatore guarda al prezzo e alla qualità ma - sempre di più - anche gradevolezza dei luoghi in cui avviene l'acquisto che devono essere accattivanti, accessibili e confortevoli. Le città meno attrezzate per rispondere a queste esigenze risulteranno perdenti nei confronti dei centri organizzati della grande distruzione”.
 

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