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Sgravi fiscali illegittimi, verso una soluzione? Proposta di legge per 1600 imprese a rischio

È stata approvata mercoledì in commissione Lavoro. Per Moretto e Baretta (Pd) è una risposta concreta per le aziende, che così pagheranno gli interessi semplici e non composti

Aiuti di Stato "travestiti" da sgravi fiscali e poi giudicati illegittimi. La vicenda si trascina da anni, con il risultato che centinaia di aziende veneziane si trovano in una situazione di incertezza, "braccate" da Equitalia che chiede la restituzione di milioni di euro: imprese del settore dell’industria, dell’edilizia, dei servizi, degli alberghi, del vetro e della pesca (ma anche, per esempio, il Casinò), chiamate a restituire gli aiuti di Stato ricevuti tra il 1995 e il 1997 e che la commissione europea due anni più tardi giudicò illegittimi, imponendone la restituzione. Ora, però, pare che finalmente qualcosa si stia muovendo. Lo comunica l'onorevole Pd Sara Moretto, che spiega come mercoledì sia stata approvata in commissione Lavoro la proposta di legge da lei avanzata.

In base al testo le imprese sono tenute a pagare gli interessi semplici e non quelli composti. Un grosso "sconto" che, di fatto, dimezza il debito e permetterà alle aziende di mettersi in regola senza soffocare. "Il testo sta avendo un iter rapido in sede legislativa - precisa Moretto - e dà una risposta concreta alle centinaia di aziende che sono state messe in crisi dall'ammontare degli interessi che sono chiamate a versare per restituire gli sgravi contributivi ricevuti negli anni '90". Così, sempre secondo Moretto, "questa proposta di legge mette finalmente il punto a una questione che si trascina da troppi anni. Si tratta di un intervento che va incontro alle esigenze di oltre 1.600 imprese che chiedono solo di poter essere messe nella condizione di lavorare".

Commenta il sottosegretario all'Economia e Finanze, onorevole Pier Paolo Baretta: "Finalmente un'importante e concreta risposta agli operatori economici di Venezia e Chioggia sull'annosa questione degli sgravi, dopo anni di battaglie. Questo è il senso della approvazione della legge che riduce il calcolo degli interessi da pagare. Un risultato fortemente voluto che sana, sia pure parzialmente, un'ingiustizia subita. Ci impegniamo perché al Senato vi sia una rapida e definitiva approvazione".

"Un traguardo significativo – commenta appena il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi –, che servirà almeno a limitare i danni dell’interminabile vicenda, riducendo di circa il 50% l’ammontare degli interessi che le stesse si sono viste richiedere in restituzione dallo Stato". "È il frutto dell’importante lavoro di lobby portato avanti tenacemente da Legacoop insieme a Confindustria, Ava e Ance Veneto – continua –, e dell’impegno condiviso dei parlamentari veneziani nonché dell’onorevole Pier Paolo Baretta, che in prima persona si è fatto carico di ascoltare le nostre istanze e di portarle a Roma, sollecitando una soluzione alla grave questione". "Occorre ora tenere ancora ben serrate le fila e continuare l’azione compatta condotta sin qui, affinché il testo sia presto approvato anche in Senato, nelle cui aule auspichiamo possa giunger presto per la discussione".

Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia: "E' stato ribaltato quell'iniquo sistema che penalizzava le aziende, introdotto nel 2012 dal governo Monti, che le obbligava a restituirli sotto forma di interessi composti anziché semplici. Un paradosso tutto italiano, che vedeva il nostro stato più "realista del re", con la volontà di applicare un regolamento comunitario ad agevolazioni estranee a tali vincoli. Ora sembra finalmente che si sia fatto un passo significativo in avanti in questa incresciosa vicenda, evitando un ulteriore aggravio di spese agli imprenditori. L'azione di Confindustria da un lato e la sensibilità dei parlamentari veneziani dall'altro sono riuscite a mettere un freno agli errori e alla leggerezza dei governi precedenti che rischiavano di pregiudicare il futuro di imprese e lavoratori. Il voto unanime di oggi dimostra come tutti vogliano voltare pagina. Mi auguro che il voto al Senato arrivi al più presto e le aziende coinvolte possano finalmente continuare la loro attività senza questa spada di Damocle che ha pesato iniquamente in questi anni".

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