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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

L'estate pazza non fa sconti: si sono persi seimila posti di lavoro

Numeri allarmanti da uno studio di Confcommercio e di Confturismo: andati in fumo introiti per 265 milioni di euro. Nel mirino i siti meteo

Un ridimensionamento dei fatturati attorno ai 265 milioni di euro (-9,8% rispetto al 2013) e una perdita stimata sul piano occupazionale di circa seimila posti di lavoro: sono gli effetti del maltempo sull'andamento della stagione estiva. A dirlo una analisi del centro studi di Confcommercio Veneto, in accordo con Confturismo Veneto. Una analisi che punta il dito anche contro siti meteo "colpevoli" di previsioni errate. Il risultato, secondo le due confederazioni, sarà che qualche impresa chiuderà, molte incontreranno difficoltà a onorare i debiti, tutte probabilmente rinvieranno gli investimenti. Lo studio ha preso in esame "non solo le strutture ricettive ma anche quelle della ristorazione, del commercio (dagli alimentari, ai negozi di abbigliamento e calzature, di articoli sportivi, all'ambulantato), secondo una visione più vicina alla realtà dei consumi turistici".

L'estate pazza di quest'anno ha colpito seimila posti di lavoro e avrebbe ridimensionato i fatturati di 265 milioni di euro in tutto il Veneto, pari a circa il 9,8% del presumibile fatturato complessivo della stagione estiva 2013, e diminuito del 2,5% il contributo alla formazione del PIL regionale. Una perdita che non avrebbe precedenti dal dopoguerra a oggi.

La pioggia ha fortemente ridotto i ricavi: 120 milioni di euro persi nel commercio, oltre 48 milioni nella ristorazione. Una perdita che, in rapporto all'intero fatturato del settore, tra giugno e agosto raggiunge quasi il 9,5%. Il settore ricettivo (hotel e strutture all'aria aperta), pur evidenziano anch'esso perdite di fatturato, sembra aver sofferto nel complesso meno di tutti: -5,8% sul fatturato complessivo del trimestre, a opera soprattutto della quasi totale scomparsa delle prenotazioni last minute. L'intrattenimento, stabilimenti balneari compresi (che hanno avuto punte di mancati incassi di oltre il 50%), ha visto scendere gli introiti di 46 milioni di euro, perdendo almeno il 10% del proprio fatturato di stagione. Sul piano territoriale, le province che hanno perso di più in assoluto sono Venezia e Verona (210 milioni la perdita complessiva di fatturato).

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