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Economia

"Veneto una delle locomotive d'Italia, ma aleggia lo spettro del calo demografico"

Venerdì presentato dall'Ordine nazionale degli architetti uno studio commissionato al Cresme sull'andamento economico del Triveneto: "C'è ripresa, ma in 20 anni meno 150mila abitanti"

“Il tema delle città dovrà essere prioritario nell’agenda del prossimo governo per migliorare l’habitat e rispondere ai bisogni delle comunità e per renderle luoghi di sviluppo economico, sociale e culturale così come sta avvenendo nelle più avanzate città europee e del mondo. Il miglioramento della qualità della vita, dell’ambiente e del contesto sociale sono elementi essenziali per attrarre investimenti con la conseguente creazione di posti di lavoro. Basta, dunque, con le città italiane che, pur ricche di grandi potenzialità, arrancano rispetto a quelle europee". Così da Venezia venerdì mattina si è espresso il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori insieme agli Ordini territoriale del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige nel corso del Convegno “Le Città del futuro”, quarta tappa - delle 14 previste - del percorso di avvicinamento all’VIII Congresso Nazionale degli Architetti italiani che si terrà a Roma dal 5 al 7 luglio prossimi. L'incontro si è svolto alTerminal 103 della stazione Marittima al Tronchetto.

Incontri in tutto il Paese 

Un percorso caratterizzato da una serie di incontri in tutto il Paese nei quali sono coinvolti i cittadini, le associazioni, i rappresentanti delle istituzioni e delle autonomie locali, della politica, della cultura, dell’economia, della ricerca e la comunità degli architetti per arrivare al Congresso nazionale dal quale saranno lanciate una serie di proposte concrete affinchè le città siano luoghi sicuri, sani e più belli. E per creare attraverso politiche strategiche e di lungo periodo le condizioni per riavviare la loro economia, promuovere le iniziative imprenditoriali, valorizzare i beni culturali e richiamare così gli investimenti.

Problema demografico 

Nel corso del convegno di Venezia sono stati illustrati una serie di dati che riguardano il Triveneto e che confluiranno in una ricerca sullo stato dei territori italiani che il Consiglio Nazionale degli Architetti ha commissionato al Cresme e che sarà presentata proprio nel corso del Congresso Nazionale. Veneto e Friuli Venezia Giulia presentano un grande problema demografico, mentre il Trentino alto Adige è una delle poche regioni italiane con la popolazione in crescita. Tra 2001 e 2016 il numero di residenti in Veneto è aumentato di 178.618 abitanti, ma senza significativi mutamenti di scenario e soprattutto a causa dei fenomeni di invecchiamento della struttura demografica, nell’arco di un ventennio la regione perderà 158.309 abitanti (-3,2%).

Ripresa economica in Veneto

In Veneto prosegue e si consolida la ripresa economica trainata dalla domanda interna e internazionale, migliora l’occupazione mentre più a rilento crescono le costruzioni. La regione si conferma come motore per l’economia nazionale con consumi privati che nel 2016 sono cresciuti quasi del 2% e una domanda estera che, dal 2010, aumenta incessantemente. Il tasso di disoccupazione salito al 7,6% nel 2013, raggiungendo il livello massimo, è tornato ridursi già dal 2014 attestandosi nel 2017 sul 6,2%, un livello sempre ben inferiore rispetto alla media nazionale. Quello giovanile nel 2014 ha raggiunto il 27,6%, quando quello nazionale era prossimo al 43%, per scendere al 18,7% nel 2016, 20 punti percentuali inferiori alla media nazionale.

Il settore costruzioni

Sul fronte delle costruzioni il valore, in Veneto è pari nel 2017 a 13,3 miliardi di euro, poco più del 10% del totale nazionale; dal 2015 il settore  è entrato in una fase di ripresa, anche se incerta e settorialmente differenziata. Nel 2017 il mercato è ancora inferiore del 36% rispetto al 2003, le prospettive per il 2018 sono più ottimiste, anche se caute.

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