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Economia Sant'Erasmo

Tromba d'aria a Sant'Erasmo: colture messe in ginocchio dal ciclone

Sono andate completamente distrutte molte coltivazioni in quello che fu considerato il "granaio" di Venezia. Dieci minuti d'inferno e le circa 80 aziende attive nell'isola sono in difficoltà

Dieci minuti d’inferno e gli abitanti della più grande isola veneziana, conosciuta come l’antico “granaio” di Venezia sono stati messi a dura prova. E’ successo intorno alle undici di questa mattina: una tromba d’aria ha colpito violentemente Sant’erasmo, in particolare la parte più a sud dell’isola, ma è arrivata a colpire anche il Lido e Sant’Elena.

Sono stati scoperchiati tetti di abitazioni, magazzini, distrutte completamente le serre orticole e tutte le coltivazioni a pieno campo. Non è rimasto nulla. Pomodori, zucchine, peperoni ma anche impianti di vigneto e quanto di meglio offre l’agricoltura in questa stagione sono stati distrutti.

Sono stati sradicati alberi da frutto e querce secolari, un disastro che mette a serio repentaglio la produzione di quest’anno. Gli agricoltori del posto, già abituati a convivere con difficoltà logistiche di ogni tipo lavorando su un'isola, ora sono in ginocchio.

Sono poche ma preziose le realtà agricole di Sant’erasmo (circa 80 aziende per un totale di 300 ettari circa di superficie dedicata) perché mantengono vive le produzioni del territorio e in alcuni casi veri e propri gioielli come per il carciofo violetto di Sant’erasmo, presidio Slow Food.

 

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