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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Marghera / Via Antonio Pacinotti

Il Vega vuole cambiare pelle: "Diventerà un maxi incubatore con le nostre università"

Presentato venerdì mattina il progetto "Venice Innovation Hub", con cui il parco scientifico dovrebbe diventare parte trainante di un "campus diffuso" con Ca' Foscari, Iuav e Padova

Venerdì mattina si sono tentate di gettare le basi per il futuro del Vega di Porto Marghera. Il progetto è di renderlo parte integrante (e al contempo trainante) di un "campus diffuso" in cui sarebbero della partita Ca' Foscari, Iuav e l'università di Padova. Insomma, un maxi incubatore di talenti e ricerca in grado di attrarre risorse e talenti anche dall'estero, in modo da far cambiare pelle alla zona industriale sulla gronda lagunare.

Il progetto è ambizioso ed è stato ribattezzato "Venice Innovation Hub", con cui si cercherà di costituire una sorta di "paradiso delle start-up", in cui studenti e mondo accademico cercheranno di trovare sbocchi lavorativi o commerciali. Perché non basta costituire una società attorno a un'idea, ma serve avere tutte le infrastrutture necessarie a far sì che questa idea non solo migliori ma anche che diventi appetibile al mercato. Venerdì mattina il progetto è stato presentato proprio al Vega, nell'ambito del Festival della Politica. Sono intervenuti l'amministratore delegato del parco scientifico, Tommaso Santini, il rettore di Ca' Foscari, Michele Bugliesi, il rettore Iuav, Alberto Farlenga, il pro-rettore dell'Università di Padova, Fabrizio Dughiero, e il presidente di Piccola Industria, sezione della Confindustria, Alberto Baban, secondo cui "guidare il cambiamento dell'innovazione diventa un obbligo sociale".

In ballo ci sono molti soldi: perché il governo ha messo sul piatto 1 miliardo di euro a livello nazionale per hub di questo tipo, e nell'ambito degli accordi di programma su Porto Marghera nei prossimi anni ci saranno molti miglioramenti infrastrutturali nell'area tra il Vega e il campus di Ca' Foscari di via Torino. L'area diventerà gioco forza sempre più attraente, in anni in cui invece Porto Marghera ha perso migliaia di posti di lavoro. La parola magica è "industria 4.0", per cercare di superare i modelli del passato. "Senza l'università il progetto del Venice Innovation Hub non esisterebbe - ha dichiarato Tommaso Santini - perché l'innovazione rende il mercato competitivo. Così ci si migliora". Il tutto con il supporto del mondo accademico, che non vede l'ora di moltiplicare i possibili sbocchi nel mondo del lavoro dei proprio iscritti. 


"E’ un’iniziativa importante, con  la quale le università si impegnano ad animare un centro di competenza di grande valore a supporto dei processi di ricerca e innovazione - ha dichiarato il rettore di Ca' Foscari, Michele Bugliesi - Insediandosi al Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, il VIH valorizza una infrastruttura con enorme potenziale, e ambisce ad agire come catalizzatore dei processi di innovazione per le imprese di una delle aree più vitali del paese, per favorirne la trasformazione  e sostenerne la crescita e la competitività. Capitalizzando la visibilità e l’attrattività internazionale  di Venezia, il VIH ambisce a costituire un centro di eccellenza, capace di attrarre i migliori talenti, e di valorizzare il capitale umano e  le professionalità presenti negli enti di ricerca e nelle realtà imprenditoriali che lo animano. E’ una iniziativa che meriti l’attenzione e il pieno supporto delle istituzioni locali e nazionali, che con il loro sostegno potranno offrire nuove e importanti  prospettive di sviluppo economico e sociale per l’area metropolitana di Venezia, Padova e Treviso e per la Regione Veneto".

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