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Etnoborder, a Venezia ritorna la musica etnica contemporanea: le date

Voci che vengono da lontano e strumenti antichi si fondano nella terza edizione di “Etnoborder”, la rassegna firmata da Veneto Jazz che mette in scena la musica etnica contemporanea, chiamando all’appello alcuni fra i più raffinati interpreti del panorama internazionale e abitando alcuni fra i luoghi più belli di Venezia, come le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il T Fondaco dei Tedeschi  e Palazzo Grimani.

Il primo appuntamento, in programma sabato 1 febbraio (ore 19.30), vede in scena alla Sale Apollinee del Teatro La Fenice il trio Kymata con la cantante Maria Simoglou, nata a Salonicco ma di residenza marsigliese, già accanto ad artisti di valore come Ross Daly, Stélios Pétrakis, Efren Lopez e Bijan Chemirani; il chitarrista Kevin Seddiki, anche raffinato suonatore di zarb, le percussioni iraniane, che vanta collaborazioni con il  chitarrista Al Di Meola, il bandoneonista argentino Dino Saluzzi, il percussionista iraniano Bijan Chemirani, il violinista italiano Paolo Pandolfo; e la violinista francese Sarah Dayan. Il trio esplora musica tradizionale greca e rumena e propone composizioni originali, prendendo in prestito anche dal jazz e dalla musica classica, sempre alla ricerca di unità e qualità del suono. Il loro primo disco in trio "Kymata" è stato pubblicato con "Buda Music" nel gennaio 2018. Kevin Seddiki

Laureato alla Royaumont Foundation, Kevin Seddiki studia con il maestro argentino Dino Saluzzi e incontra i maestri iraniani di percussioni della famiglia Chemirani. Inizia quindi a suonare lo zarb come secondo strumento, esplorando nuovi percorsi, ma anche incorporando alcuni elementi nel suo modo di suonare la chitarra. Negli anni seguenti comincia a suonare con vari musicisti, facendo il suo primo tour con Dino Saluzzi. Nel 2009 è vincitore del prestigioso European Guitar Award, a Dresda, un concorso che prende in considerazione non solo il modo di suonare dei musicisti, ma anche la loro creatività nello strumento. Due anni dopo, il chitarrista americano Al di Meola lo invita a unirsi alla sua band, suonando in tutto il mondo. Nel frattempo, Seddiki registra il suo primo album «il Sentiero», per l'etichetta tedesca Wildner Records, con Paolo Pandolfo (Viola de Gamba), Maria Simoglou (Voce), Bijan Chemirani (Percussione) e altri ospiti. Collabora con diverse band e cantanti, dalla musica classica al jazz, ma anche musicisti tradizionali, tra questi, Philip Catherine, Michel Godard, Philippe Jarrousky, Lucilla Galeazzi, French Segent Segal, Magik Malik, Regis Gizavo, ma anche Marc Collin (Nouvelle Vague), Michel Legrand... Kevin Seddiki sta attualmente lavorando a un duo con il fisarmonicista J.L Matinier. Il loro primo album uscirà nella primavera del 2020 per la prestigiosa etichetta ECM Records.

Posti già tutti esauriti per il concerto al  T Fondaco dei Tedeschi, in programma il 6 febbraio, di Xylouris White, il pirotecnico duo composto dal liutista cretese George Xylouris (figlio del leggendario cantante e suonatore di lira Psarandonis) e dall'australiano Jim White, batterista dei Dirty Three e collaboratore di Cat Power, Bill Callahan, Pj Harvey, Bonnie Prince Billy, Daniel Blumberg.

Gli ultimi tre appuntamenti della rassegna sono ospitati a Palazzo Grimani.

L’8 febbraio (ore 17.00), in scena Violeta Grecu, una delle più importanti artiste moldave, che suona in maniera virtuosa il piano, la cobza (strumento a corde di origine popolare ma con un suono intenso e profondo), il mandolino, la fisarmonica ed è esperta di danza tradizionale dei paesi dell’Est Europa. Ascoltare un suo concerto è un’esperienza unica: la sua figura dolce e sensibile fa da contrappunto ad una voce calda e potente, le sue movenze delicate si fondono con i virtuosismi alla cobza o al pianoforte.

Il 20 marzo (ore 17.00), il percussionista e polistrumentista senegalese Dudù Kouaté, accompagnato dal veneziano Alvise Seggi, presenta Africation, un viaggio introspettivo e intimo sul mondo e sull’Africa; una sinfonia di strumenti, una polifonia che crea atmosfere magiche e rievocative: dal liuto berbero (xalam) alla canjeera dal djembè agli strumenti a fiato tradizionali africani al didgeridoo che simbolicamente rapiscono l’ascoltatore portandolo in una dimensione inesplorata e coinvolgente. Tutti gli strumenti sono suonati da Dudù.

Infine, l’11 aprile (ore 17.00), il trio di Sorah Rionda, musicista, cantante, compositrice, arrangiatrice, gaitera e ballerina, con un’intensa attività a Cuba e in tutta Europa con importanti nomi della world music e della scena folk/jazz internazionale come Carlos Nuñez , Gay MacKeon, Paddy Keenan, Nualla MacKennedy, Niamh Ni Charra, Roy Johnstone, Xuaco Amieva. 

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