Aeham Ahmad, il leggendario pianista di Yarmouk in concerto al Centro Candiani
Le note di un pianoforte, a volte, possono essere più forti dei fischi assordanti dei missili che precipitano o delle bombe che esplodono nelle zone di guerra. Non è la fantasia di un pacifista, né la poesia di un film d’autore. È la storia di Aeham Ahmad che il 6 gennaio torna in Italia dopo lo straordinario debutto, lo scorso novembre, in provincia di Parma per il Barezzi Festival.
Ormai noto in tutto il mondo come il leggendario pianista di Yarmouk, campo profughi palestinese alle porte di Damasco dov’è nato nel 1989, Aeham Ahmad inaugura la sua prima tournée italiana il 6 gennaio a Locorotondo (Ba), per proseguire il 7 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 22 gennaio a Mestre, il 27 a Taranto, il 2 febbraio a Firenze e il 4 febbraio ad Aosta. Un’occasione imperdibile per conoscere e ascoltare la malinconia dell’esilio di un pianista che concepisce la musica come un’arma per costruire la speranza di un mondo diverso.
Classe 1989, Ahmad è stato il primo artista a ricevere il Premio Beethoven, nel 2015, per il suo impegno in favore dei diritti umani. Nell’agosto 2016 è uscito “Music for hope”, il suo primo album composto da 18 tracce che raccontano il dramma della guerra in Siria attraverso una musica “classica”, dallo stile pienamente occidentale, armonicamente congiunta con i versi e la melodia del canto arabo. Un incontro sorprendente che si traduce in un universo musicale inedito e affascinante.