Torna la Fiera de l'oca a Mirano: il "zogo" in centro storico alla 20. edizione
Torna la Fiera de l’Oca ad animare il centro cittadino: appuntamento l'11 e 12 novembre 2017 prossimi a Mirano, proprio nel weekend di San Martino, forte del detto locale “Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”, ovvero chi non mangia l’oca a San Martino non fa il becco di un quattrino.
PROGRAMMA COMPLETO
UN TUFFO NEL PASSATO
Per due giorni la cittadina fa un tuffo nel suo passato, tornando agli inizi del Novecento, con il centro storico trasformato in una piazza della Belle Époque durante la fiera paesana. Scompaiono i simboli della contemporaneità, sostituiti da stendardi con lo stemma sabaudo, banchi in legno del mercato, bacheche con gli avvisi comunali, manifesti con le prime réclame.
Nulla viene lasciato al caso: lo strillone con il giornale, l’imbonitore con i suoi intrugli, le servette nel giorno di riposo, l’artigiano che impaglia le sedie, i baracconi con il fucile a elastici, i barattoli da abbattere a pallate e altri giochi di una volta. In tutto ciò, la protagonista assoluta è l’oca. Questo perché, sin dalla notte dei tempi, per festeggiare la chiusura dell’anno agrario, l’11 novembre, i contadini locali erano soliti mangiare l’oca, così grassa in quel periodo dell’anno, da sciogliersi in bocca.
TRADIZIONE CULINARIA
Legata al pennuto più famoso della città c’è infatti anche un ricco menù che vede coinvolti tutti i migliori ristoratori di Mirano, che per tutto il periodo fanno a gara per presentare piatti tradizionali e far rinascere anche nei palati l’antica cultura dell’oca: risotti e ravioli d’oca, pasta con ragù d’oca, prosciutto o salame d’oca, il rinomato fegato, senza contare gli antipasti, il ricercato patè e perfino i dolci, che richiamano la tradizione veneziana del dolce di San Martino, pasta frolla guarnita con zucchero e fantasia di leccornie, in origine a forma del santo francese a cavallo, per l’occasione rivisitato dai golosi miranesi con le sembianze di un pennuto da cortile.