rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Eventi Marghera

Tra terra e acqua: per la Biennale a Forte Marghera un'installazione viva e aperta a tutti

Progetto speciale presentato dal sindaco Brugnaro e Paolo Baratta, insieme alle curatrici della Mostra. Una corte con passerella in legno, luogo di socialità: "Facciamo vivere gli spazi"

Confine fra terra e mare, unione delle due città. A Forte Marghera, luogo simbolo di questo binomio, si installa per il terzo anno consecutivo uno dei padiglioni della Biennale: un progetto speciale nato in occasione della 16. Mostra internazionale di Architettura, ispirato all'idea di uno spazio libero, all’interno di un ambiente già aperto al pubblico, adattato ad usi inaspettati.

Struttura per bar e concerti

La cerimonia mercoledì con il sindaco Luigi Brugnaro, il presidente della Biennale Paolo Baratta, il questore Danilo Gagliardi ed altre autorità. Presenti Yvonne Farrell e Shelley McNamara, curatrici della Mostra, e Sami Rintala e Dagur Eggertsson, creatori dell'installazione: una struttura in legno (la "corte del forte"), eretta vicino all’acqua, che disegna un cortile circondato da una passerella coperta, con un palco, un bar, spazi dove sedersi all’ombra. Se ne può usufruire a piccoli gruppi per esibirsi, riunirsi, ballare, socializzare. L’installazione, che ospiterà anche alcune manifestazioni legate alla Mostra in programma a Forte Marghera fino al 25 novembre, potrà essere liberamente utilizzata sia dai visitatori della Biennale sia dai cittadini.

WhatsApp Image 2018-05-23 at 18.30.36-2

Luoghi vivi

“L’architettura, arte politica per eccellenza, in questa Biennale proclama il diritto allo spazio gratuito per completare la nostra esistenza di cittadini - ha detto Baratta - Con questo contributo la Biennale partecipa a rendere Forte Marghera viva. La conservazione è importante, ma il vero nodo che compete un Paese che ha tante eredità del passato è come farle vivere. Siamo qui per portar vita all’interno degli spazi che abbiamo, regalando un’installazione che potrà essere utilizzata dai frequentatori dell'area".

Rilancio degli spazi

Per Brugnaro “l’architettura è qualcosa di più di un puro atteggiamento estetico. Spesso si considerano gli effetti che ha sull’ambiente, sullo sviluppo urbano, ma l’aspetto più difficile è dare contenuto alle opere realizzate che devono prendere forma insieme alla vita delle persone. In questo caso siamo riusciti a portare una funzione, la Biennale, all’interno di Forte Marghera, che rappresenta il simbolo dell’unione tra le due parti della città: di terra e d’acqua. Legati all’architettura ci sono i concetti di libertà e di partecipazione. In questo senso abbiamo bisogno di tanta architettura per la nostra città e il nostro futuro. Venezia potrebbe essere un esempio di luogo difficile in cui esistono molte contraddizioni, ma in cui l’arte può rappresentare l’arma vincente per proiettare la città dentro un disegno di rilancio e rinnovamento di cui tutti possano sentirsi partecipi”.

Il progetto prevede un allestimento anche negli spazi delle Corderie, in cui gli architetti Rintala e Eggertsson espongono alcuni filmati sul lavoro di realizzazione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tra terra e acqua: per la Biennale a Forte Marghera un'installazione viva e aperta a tutti

VeneziaToday è in caricamento