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Glass Archipelago, in mostra l'installazione che esplora la forza e il colore del vetro di Murano VIDEO

«Volevamo catturare la luce del vetro, riproducendo la sua fragilità attraverso il suono». L’architetto Matteo Silverio e il visual artist Martin Romeo spiegano l’identità di Glass Archipelago, l’installazione visibile al pubblico, fino al 16 settembre 2018, a palazzo Querini (Calle Lunga San Barnaba – Dorsoduro 2691 - Venezia) inserita nell’ambito delle mostre e degli happening di The Venice Glass Week.

La mostra, aperta al pubblico e ad ingresso gratuito, allestita al primo piano dello storico Palazzo, è promossa dal Consorzio Promovetro Murano, con il contributo della Regione del Veneto, la collaborazione di Adiconsum, Federconsumatori, nell’ambito delle manifestazioni organizzate durante The Venice Glass Week (fino al 16 settembre 2018) che è il primo festival internazionale della città dedicato all’arte del vetro, con particolare attenzione a quello di Murano.

L’installazione riproduce l’isola di Murano attraverso una serie di postazioni in vetro sospese, legate al soffitto attraverso sottili cavi d’acciaio. Gli “espedienti multimediali”, la luce e il suono, animano i vetri restituendo riflessioni, dettagli e cromie inedite e, allo stesso tempo, sottolineano l’unicità degli oggetti esposti e l’elevata professionalità dell’artigianato dell’isola. «La luce che illumina in maniera graduale le varie opere esposte, rappresenta il lavoro del Consorzio Promovetro Murano, impegnato da sempre su due fronti: da una parte promuove la lotta alla contraffazione, dall’altra favorisce l’educazione del visitatore in maniera tale che possa riconoscere la maestria del lavoro artigianale», spiega Sergio Malara, Coordinatore e responsabile presso Consorzio Promovetro Murano.

«Siamo partiti sviluppando l’idea che Murano è definita erroneamente “l’isola del vetro”: questa definizione contiene, infatti, due incongruenze. Prima di tutto - spiega Silverio - Murano non è un’isola, ma un arcipelago formato da sette isole collegate tra loro da dieci ponti. In seconda battuta non è corretto definire “Murano l’isola del vetro”, riferendosi a questo materiale al singolare, perché il vetro è una materia, ma le tecniche di lavorazione sono molteplici, così come gli oggetti e le opere che nascono attraverso la sua lavorazione». La riflessione dell’architetto Silverio punta a far emergere le differenze tra un vaso soffiato, un lampadario ed uno specchio; oggetti di per sé diversi da una perla lavorata al lume, così come dai rulli di una vetrata artistica, oppure da un piatto composto da un centinaio di piccole murrine. «Per questo - continua il visual artist Martin Romeo - a Murano bisogna parlare di “vetri” al plurale ottenuti da fornaci, lavoratori, botteghe artigianali».
 
Glass Archipelago rappresenta la varietà della produzione artistica di Murano attraverso un’installazione multimediale immersiva, innovativa, dove i protagonisti sono i vetri scelti ad hoc dallo stesso architetto Silverio per rappresentare nel migliore dei modi la produzione artistica muranese diversificata. Sono esposti pezzi unici che rappresentano l’identità di alcune aziende rappresentative appartenenti al Consorzio Promovetro Murano.

La struttura sospesa ha l’obiettivo di accompagnare il visitatore attraverso un’esperienza quasi sensoriale, tra colori, trasparenze, luci, riflessi e suoni, alla scoperta della produzione delle aziende di Murano ricordando la topografia dell’isola come un arcipelago di piccole e grandi realtà imprenditoriali collegate attraverso il Consorzio Promovetro Murano, gestore del Marchio Vetro Artistico® Murano. «Rappresentiamo l’unione tra circa 50 aziende e il nostro obiettivo è di valorizzare e tutelare l’immagine dell’artigianato artistico di Murano nel mondo», spiega Luciano Gambaro, Presidente del Consorzio. Gli “espedienti multimediali” animano i vetri restituendo riflessioni, dettagli e cromie inedite e, allo stesso tempo, sottolineano l’unicità degli oggetti esposti e l’elevata professionalità dell’artigianato dell’isola. Specchiere, vassoi, bicchieri, collane, vasi e coppe animate da storici draghi diventano materia viva attraverso la luce di questa installazione che trasforma la visita unica nel cuore all’Arcipelago di Murano. La musica in sottofondo che accompagna la visita del pubblico è stata realizzata dal visual artist Martin Romeo, riproducendo al computer il suono generato dallo sfregamento del vetro.

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