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Mostre San Marco / Piazza San Marco, 56

I cristalli di Stefano Curto da San Marco guardano all'Estremo Oriente

Dal 23 giugno al 22 luglio la Sala delle Stagioni del caffé Florian ospiterà due opere dell'artista trevigiano. Migliaia di gemme e preziosi a formare una "finestra" sulla cultura pop giapponese

Dal 23 giugno al 22 luglio il caffè Florian di Piazza San Marco prosegue la sua stagione culturale con la personale di Stefano Curto, curata da Stefano Stipitivich.

L’artista trevigiano, famoso per i suoi originali lavori composti da cristalli e minerali, impreziosirà la sala delle Stagioni del Caffè più antico del mondo con due delle sue opere più note: "The Marvellous flight of coexistence" è una creazione di cristalli dalle tinte naturali e declinati in una vastissima varietà di forme, dove ogni singola gemma viene scelta come fosse una pennellata sulla tela. Il tappeto di pietre, sospeso e quasi in procinto di spiccare il volo, alludendo all’unione dei fili intrecciati nei manufatti originali, evoca simbolicamente l’indissolubile legame e la coesistenza  fra i popoli; "Japan 2006" invece è un’opera da cui viene fuori l’anima pop dell’artista, che usa colori accesi per ritrarre il viso del protagonista del teatro Kabuki.

“Stefano Curto, artista viaggiatore - sottolinea Andrea Formilli Fendi, presidente del caffè Florian - è una specie d’alchimista: ha trasformato centinaia di migliaia di gemme in opere d’arte fatte di luce, non una luce che abbaglia ma che diventa portatrice di messaggi profondi ed universali. I suoi lavori poi sono anche un messaggio importante nel difficile momento economico che stiamo vivendo: per superarlo è necessario mettere in campo costanza, pazienza, preparazione tecnica, abilità, fantasia, creatività. Tutte qualità che Stefano Curto traduce nei suoi splendidi lavori”.

Nato a Segusino in provincia di Treviso nel 1966, Stefano Curto, insieme alla passione per la musica, che compone fin dall’età di quindici anni, e per i lunghi viaggi intorno al mondo, sviluppa la passione per le gemme. Apre giovanissimo un laboratorio in cui svolge con successo il lavoro di incastonatore di cristalli su diversi materiali disegnando ed eseguendo complessi disegni per le più importanti griffe della moda. La parte alchemica del suo lavoro, quel mettere insieme gli elementi materici nella composizione di un’opera singolare e irripetibile, lo spinge a consolidare nuove esperienze visive che poi utilizza per la realizzazione dei suoi manufatti. Intraprende numerosi viaggi soprattutto nei Paesi asiatici per la scoperta di nuovi linguaggi e differenti culture, che aprono i suoi orizzonti e lo mettono in relazione con l’universo infinito e misterioso delle filosofie orientali. Stefano Curto vive e lavora nella sua casa studio di Valdobbiadene.

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