"Storie di moda veneziana", la mostra nella torre della campane di Noale
La grandezza della Serenissima viene spesso associata solo alla bellezza di Venezia e i riflessi sull’acqua dei meravigliosi palazzi che costituiscono il suo centro storico. Ma Venezia e? molto di piu?, e non sarebbe cio? che e? se nei secoli dalla terraferma non fossero arrivati gli artigiani, gli artisti, i materiali per realizzare una delle capitali storiche della bellezza e della cultura.
Quasi per sottolineare questa doppia realta?, quella artigianale e produttiva della terraferma e quella di rappresentanza del centro storico, l’Atelier Pietro Longhi e? costituito da due realta?: una grande sartoria all’interno di una casa di campagna ottocentesca nei pressi di Noale, e una bottega artigiana nel cuore del centro storico in un palazzo del 1300. Dalle mani di Francesco Briggi nascono abiti che raccontano una storia lunga centinaia di anni. Storie di viaggi, di materiali preziosi, di lusso che rimandano ai lunghi percorsi dei mercanti che da tutto il mondo portavano in citta? cio? che di ottimo veniva prodotto in Europa e in Oriente, permettendo alle culture piu? lontane di prosperare e confron- tarsi.
“Storie di moda veneziana” e? una mostra unica nel suo genere; grazie ad abiti fedelmente riprodotti da originali conservati nei musei o rappresentati nelle raffigurazioni dei piu? importanti artisti che hanno operato in laguna, si racconta non solo l’evoluzione della moda, ma anche della cultura e della societa? Veneziana. Ciascuno dei 21 abiti completo di tutti i suoi accessori interamente realizzati da Francesco Briggi, rappresenta un momento della storia lagunare: l’origine, lo sviluppo della poten- za commerciale e culurale della Repubblica sino alla nascita del Lido di Venezia come “spiaggia d’Europa”agli inizi del XX secolo.
È una storia fatta di colori e tessuti preziosi: broccati, velluti, sete e lampassi d’oro, tessuti su telai manuali o meccanici ancora presenti e operanti in citta?! La ricerca di Francesco Briggi e la sua meticolosita? arrivano al recupero dei motivi decorativi e delle tecniche di tessitura per realizzare in maniera filologica abiti che raccontano la storia di un’epoca passata. Ciascun colore ha un suo pre- ciso significato. Il blu, presente in tutti i dipinti piu? antichi, che rimandava al colore del mare, quasi sostituito dal rosso che rappresentava l’espansione veneziana in oriente da cui giungeva il prezioso pigmento. Solo nel periodo barocco e rococo? i forti colori veneziani vengono soppiantati dai piu? de- licati di gusto francese. Per non perdere l’egemonia europea sulla produzione e vendita di stoffe e merletti a Venezia si iniziano a produrre stoffe leggere e dai colori tenui, con pochi dettagli dai colori intensi, che rendevano unici e riconoscibili i tessuti che nascevano grazie all’ispirazione che giunge- va dai colori lagunari.
Una tradizione, quella della produzione artigianale di qualita?, che arrivata sino ad oggi nelle mani di Francesco Briggi diventa arte. Ciascun abito ha le sue caratteristiche: puo? essere semplice o com- plesso, irrigidito da bustini steccati ed impreziosito da pettorine ricamate con sottogonne che cambiano la forma e le proporzioni del corpo seguendo i gusti dell’epoca. Un viaggio attraverso forme e colori, un racconto di oltre seicento anni di storia e moda.